600mila euro dalla Regione: sono 14 e affiancano la rete dei Centri anti-violenza. L’assessora Lori: “Percorso di cambiamento per prevenire”
Pioniera in Italia, con la prima struttura nata a Modena nel 2011 per iniziativa dell’Azienda sanitaria locale, la Regione rilancia il proprio impegno a favore dei Centri per gli uomini autori di violenza (Cuav).
A disposizione nuove risorse per oltre 600mila euro che serviranno per rafforzare e qualificare una rete che conta 14 Centri, di cui 7 pubblici, gestiti dalle Aziende sanitarie locali, e 7 dal privato-sociale, con varie sedi diffuse su tutto il territorio regionale. Si tratta di risorse nazionali ripartite tra le diverse Regioni, a cui ora ogni Cuav in possesso dei requisiti previsti potrà accedere.
Un impegno quello della Regione che passa anche dall’istituzione dell’Elenco regionale dei Centri per uomini autori di violenza. Una scelta che permetterà di garantire e monitorare la qualità dei servizi offerti: dagli aspetti organizzativi alla professionalità del personale impiegato, con équipe formate da almeno tre specialisti di cui uno psicoterapeuta o psicologo, con formazione specifica nel campo della violenza di genere. Tra le altre figure previste: educatrici ed educatori, assistenti sociali, psichiatre e psichiatri, avvocate e avvocati, mediatrici e mediatori culturali.
I Cuav pubblici e privati finanziati saranno tenuti a provvedere all’iscrizione all’Elenco regionale dei Centri per uomini autori di violenza entro il 13 marzo 2024, pena la revoca del finanziamento.
I centri per uomini autori di violenza domestica e di genere
Centri o sportelli presenti in tutte le province. Sono 7 i Centri pubblici Liberiamoci dalla violenza, con 10 sedi: uno presso la sede di ogni Azienda Usl a Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara. Oltre alle quattro sedi di Rimini, Forlì, Cesena e Ravenna del Centro Ldv dell’Azienda Usl Romagna.
A questi si aggiungono i Centri del privato sociale, anch’essi con più sedi presenti sul territorio regionale: Cipm Emilia, Centro italiano per la promozione della mediazione di Piacenza; Servizio Uomini maltrattanti di Reggio Emilia; associazione Senza violenza di Bologna; Cam, Centro ascolto uomini maltrattanti di Ferrara; M.UO.VITI, Mai più uomini violenti di Ravenna; Ctm, Centro trattamento uomini maltrattanti di Forlì; l’associazione DireUomo spazio ascolto maltrattanti di Rimini.
Una rete capillare sul territorio cui si affiancano i 22 centri antiviolenza e le 49 case rifugio in cui le donne in difficoltà trovano risposte concrete alle loro richieste di aiuto, anche in situazioni di emergenza.