Unipol ha chiuso i primi nove mesi dell’anno con un utile di 813 milioni di euro, in crescita del 7,2% rispetto allo stesso periodo del 2020.
La raccolta diretta assicurativa, si legge in una nota, è salita del 9,5% a 9,5 miliardi, di cui 5,5 miliardi nel comparto danni (+0,3%) e 3,9 miliardi nel vita (+25,7%) mentre l’indice di solidità patrimoniale, solvency ratio si è attestato al 208%. All’utile ha contribuito per 155 milioni di euro il consolidamento pro quota del risultato di Bper influenzato, a sua volta, da partite contabili straordinarie legate all’acquisto degli sportelli ex Ubi Banca.
I primi nove mesi del 2020, sottolinea Unipol, erano stati particolarmente influenzati dalla riduzione dei sinistri conseguente al lockdown e dalla lenta ripresa della normalità nei successivi mesi estivi, mentre le limitazioni alla circolazione delle persone nella prima parte del 2021 sono state meno rilevanti. Il risultato ante imposte del settore danni è così sceso a 843 milioni, dai 985 milioni dello stesso periodo del 2020, pur beneficiando di un contributo di 76 milioni derivante dalla quota parte dei risultati di Bper. Il combined ratio, indicatore della redditività della gestione tecnica assicurativa, è infatti risalito al 92,8%, dall’86% di un anno fa.
La forte crescita della raccolta nel ramo vita è stata influenzata dal canale della bancassicurazione dove Arca Vita ha visto i premi più che raddoppiare (+113,4%), a 1.871 milioni, beneficiando dell’ampliamento della rete Bper, che ha compensato il calo del 9,6% della raccolta diretta di UnipolSai. Il risultato ante imposte è più che triplicato a 160 milioni, dai 51 milioni del 2020.
La controllata UnipolSai ha chiuso i primi nove mesi dell’anno con un utile di 704 milioni di euro, in lieve rialzo (+0,5%) rispetto ai 701 milioni dello stesso periodo del 2020.
L’indicatore di solidità patrimoniale solvency ratio si è attestato al 330%, in crescita dal 318% di fine 2020. (ANSA).