Appuntamento a Cesena il 14 ottobre, tra gli ospiti l’economista Lucrezia Reichlin e il sociologo Francesco Morace.
Torna ‘Fattore R’, il Romagna Economic Forum, che propone un momento di confronto tra imprese, istituzioni e associazioni di categoria per delineare le strategie per la crescita del territorio, come sempre in chiave locale, con lo sguardo aperto al contesto più ampio. Il Forum, promosso da Cesena Fiera, Ey, Confindustria Romagna e Bper Banca, con la compartecipazione della Camera di Commercio della Romagna e Città Romagna, si terrà a Cesena Fiera venerdì 14 ottobre.
Le tematiche internazionali e nazionali ‘rimbalzano’ su questa sesta edizione che ha come tema la capacità attrattiva e la retention della Romagna verso i talenti, partendo dallo studio che porterà Ey coi risultati dello Human Smart City Index e l’analisi di indicatori legati ai comportamenti ecologici, alle competenze digitali dei cittadini e all’inclusione sociale.
Stando a quanto emerge dallo studio, l’esperienza della pandemia ha modificato profondamente le priorità e le abitudini degli italiani, con impatti considerevoli sui lavoratori e, di conseguenza, sull’evoluzione delle città e sta emergendo in maniera molto forte la domanda di città “a misura di persona”.
Come nelle edizioni passate, insieme agli imprenditori del territorio, saranno ospiti di Fattore R esperti nazionali e internazionali ed economisti. Tra gli interventi, quello dell’economista Lucrezia Reichlin, docente di economia alla London Business School, già direttrice generale alla Ricerca nella Banca Centrale Europea, e del sociologo Francesco Morace, docente al Politecnico di Milano e fondatore del Festival della
Crescita. La loro presenza si inserisce sulla scia di altre personalità presenti alle passate edizioni, come i Nobel Joseph Stiglitz, Eric Maskin e Michael Spence, insieme all’economista francese Jean-Paul Fitoussi, il ministro Enrico Giovannini, gli economisti Lorenzo Bini Smaghi, Carlo Cottarelli e Veronica De Romanis.
Il ‘Romagna Economic Forum’, spiega Lorenzo Tersi, consigliere Cesena Fiera con delega a Fattore R, “è nato sette anni fa perché c’era l’esigenza di mettere a confronto il sistema economico con gli attori principali del territorio, per ragionare di come la Romagna potesse crescere verso orizzonti sempre più europei e mondiali. Fattore R vuole essere un marcatore specifico di interessi specifici della collettività”.
Durante l’evento del 14 ottobre sarà presentato un ranking dei capoluoghi italiani, elaborato da Ey che si chiama Smart City Index, per identificare le città italiane più smart. “Quest’anno- spiega Massimiliano Vercellotti, assurance leader Ey- abbiamo cambiato nome aggiungendo la parola ‘Human’, perché la componente umana, dopo i due anni che abbiamo trascorso, è diventata fondamentale”. La ricerca servirà a “declinare come le città romagnole si posizionano in questo ranking, quali sono i comportamenti virtuosi che le amministrazioni romagnole mettono in campo ma anche quali sono i punti deboli in un contesto molto complesso come quello attuale”.
Tra i partner di ‘Fattore R’ anche Bper, “una banca del territorio che ha tra i suoi interessi primari quello di favorire l’incontro tra l’intellighenzia economica e il sentire le necessità del territorio”, aggiunge Massimo Biancardi, responsabile direzione territoriale Emilia Est-Romagna di Bper.
“Il Forum non si limita a fotografare lo stato dell’arte, ma volge lo sguardo al futuro mettendo il nostro territorio in relazione con il contesto nazionale e internazionale grazie alla presenza di autorevoli personalità”, commenta Renzo Piraccini, presidente di Cesena Fiera.
Per Roberto Bozzi, presidente Confindustria Romagna, “In Romagna ci sono servizi e proposte di qualità, a misura di professionisti, studenti e famiglie, e c’è una grande attenzione alla persona: elementi non scontati, che devono diventare fattori attrattivi, un elemento di competizione. In un mondo ridisegnato dall’emergenza sanitaria, dove la qualità della vita è sempre più determinante per le scelte lavorative e di vita soprattutto delle nuove generazioni, il Romagna LifeStyle deve essere elemento qualificante per trattenere qui i talenti locali, e per attrarne da fuori”.
BOLOGNA DIETRO MILANO NELLO ‘HUMAN SMART CITY INDEX’ DI EY
“Bologna era terza, oggi è seconda dopo Milano. Un risultato ottimo, ma abbiamo anche Parma al quinto posto, Ravenna e Rimini nella top 20. L’Emilia-Romagna è ben posizionata”. Così Massimiliano Vercellotti, EY Italy Assurance Leader, anticipa alcuni dei contenuti dello Human Smart City Index elaborato da EY che sarà presentato il prossimo 14 ottobre a Cesena durante Fattore R, il Romagna Economic Forum, promosso da Cesena Fiera, EY, Confindustria Romagna e BPER Banca, con la compartecipazione della Camera di Commercio della Romagna e Città Romagna.
Lo studio, incrociando i dati legati agli investimenti e alle iniziative delle città, misura quanto esse siano già pronte a ridisegnare spazi e tempi intorno alle esigenze delle persone sui tre assi strategici della transizione ecologica, della transizione digitale e dell’inclusione sociale, delineando un vero e proprio ranking, che classifica le città italiane in base al loro processo di trasformazione in human smart city.
“L’EY Human Smart City Index- spiega Vercellotti- ci ha consentito di individuare punti di forza e di debolezza della Romagna affinché, anche grazie alle risorse stanziate dal PNRR, diventi ancor più attrattiva sia per i talenti sia per le aziende. I dati ci dicono che è tra i territori più avanzati in termini di transizione ecologica e che performa molto bene per quanto riguarda l’inclusione sociale, ma mostrano margini di miglioramento sul fronte della transizione digitale. É, dunque, fondamentale intervenire su quest’ultimo aspetto per dare nuovo slancio all’attrattività e alla competitività della Romagna”.
Secondo Vercellotti è poi “importante segnalare che si sta riducendo il gap tra le grandi città metropolitane e le città medio piccole. Oggi le persone hanno bisogno di città a misura d’uomo e sicuramente in Romagna di città dove si vive bene ce ne sono”.