E oltre 300 specialisti, due per ogni Casa della comunità, entro il 2026. La Regione investe 1,7 milioni di euro nel 2022. Donini: “Rafforziamo ancora la rete dei servizi psicologici” La Regione Emilia-Romagna rafforza la rete di servizi di supporto piscologico per rispondere al crescente disagio sociale provocato da due anni di pandemia soprattutto nei bambini e negli adolescenti.
Da settembre sono previsti due psicologi in ogni distretto sanitario e il reclutamento di altrettanti professionisti specializzati nella cura e trattamento delle patologie e dei disturbi comportamentali in ogni Casa della comunità.
Sono 164 le Case della comunità previste entro il 2026 in Emilia-Romagna grazie ai fondi del Piano di ripresa e resilienza (Pnrr).
Ci saranno due psicologi in ogni distretto sanitario a partire da settembre e il reclutamento in maniera stabile e progressiva di altrettanti professionisti specializzati nella cura e trattamento delle patologie e dei disturbi comportamentali in ciascuna delle 164 Case della comunità che sorgeranno in Emilia-Romagna entro il 2026 grazie ai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).
La Regione rafforza la già estesa rete di servizi di supporto psicologico e lo fa mettendo in cantiere un vasto piano di riorganizzazione e potenziamento delle strutture, in risposta al crescente disagio sociale provocato da due anni di pandemia in ampie fasce della popolazione, in particolare bambini e adolescenti.
Il piano, in due tappe, parte dalle sperimentazioni avviate sull’onda dell’emergenza sanitaria e punta ad una maggiore integrazione e qualificazione dei servizi sul territorio, dai Centri di salute mentale, ai Servizi di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza, agli sportelli di ascolto nelle scuole, fino ai consultori familiari, presenti nei 38 distretti socio-sanitari dell’Emilia-Romagna.
Questo, in sintesi, il tema al centro del primo di 9 seminari sul “Benessere psicologico e organizzazione dei servizi sanitari in Emilia-Romagna”, promossi dalla Regione in collaborazione con le Ausl locali per un confronto tra professionisti della sanità, dirigenti delle strutture sanitarie e portatori di interesse, per far fronte ai bisogni emergenti nel campo dell’assistenza psicologica alla popolazione.
L’iniziativa fa riferimento anche al decalogo Youz, con azioni costruite dai giovani e per i giovani dopo un attento ascolto, da parte della Regione e in particolare della vicepresidenza con delega alle Politiche giovanili, delle loro esigenze e proposte sul territorio