Nei weekend dal 20 gennaio al 3 febbraio, a Piacenza, l’opera prima di Elisabetta Sirani presso la sede dell’Associazione Amici dell’Arte.
Inaugurazione della mostra sabato 20 gennaio 2024 alle ore 17 con la presentazione del Prof. Massimo Pulini, docente dell’Accademia Belle Arti di Bologna. Saranno presenti l’Assessore Regionale alla Cultura Mauro Felicori, la Sindaca Katia Tarasconi e l’Assessore alla Cultura e Turismo del Comune di Piacenza Christian Fiazza.
In occasione dell’inaugurazione si eseguirà la lettura drammatica del brano “Il mistero di Elisabetta” di Stefano Antonio Marchesi, intermpretato da Eleonora Marzani, che andrà ad approfondire i contenuti dell’opera e la figura di Elisabetta Sirani, considerata a tutti gli effetti “fille prodige” della pittura bolognese del Seicento, la cui morte a soli 27 anni è avvolta da dubbi e suggestioni.
La pala d’altare raffigurante San Gregorio Papa con Sant’Ignazio di Loyola e San Francesco Xaverio fu dipinta dall’artista, oggi sepolta accanto a Guido Reni nella Basilica felsinea di San Domenico, a soli 17 anni, come si evince dal diario in cui lei stessa riferisce la commissione della tavola – la prima ufficialmente ricevuta nella sua carriera – da parte della Marchesa Spada, per una congregazione parmense. La nobildonna si identifica in Maria Veralli, consorte di Orazio Spada e madre di 12 figli, di cui sette femmine tra le quali una potrebbe (ma si tratta di un’ipotesi non ancora verificata) essere entrata in convento proprio tra le suore Orsoline, il che spiegherebbe la committenza e la destinazione dell’opera.
Le ricerche storiche sul dipinto avevano condotto, nel tempo, alla Congregazione dei Gesuiti per l’iconografia dei due Santi spagnoli rappresentati, senza trovare riscontri effettivi sul territorio di Parma. Dagli studi di Carlo Cesare Malvasia – definito dal professor Pulini “il Vasari bolognese” – sulle “Note delle Pitture fatte da me Elisabetta Sirani”, si è quindi individuato il misterioso capolavoro nell’opera conservata nel Convento delle Orsoline, annesso alla chiesa di San Martino in Foro, fondato nel 1649 e legato anch’esso, come quello parmense, ai Gesuiti.
Orari di apertura
Venerdì 16.00-19.00
Sabato e domenica 10.00-12.30/15.00-19.30