Disponibile la specifica regionale del quattordicesimo report Covid-19 elaborato dal centro studi di Confartigianato Emilia-Romagna. Accanto a una forte ripresa del fatturato si osservano meccanismi di rallentamento: l’incerta situazione sanitaria, i prezzi delle materie prime e la manodopera qualificata irreperibile.
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La ripresa del fatturato per le imprese emiliano-romagnole
La riduzione della domanda, esterna ed interna, durante il periodo della pandemia ha comportato per il tessuto produttivo una consistente riduzione dei ricavi. I dati della fatturazione elettronica ci permettono di cogliere il trend dell’imponibile IVA del 2020, rispetto al 2019, pari in Emilia-Romagna al -11,8%. Nei primi quattro mesi 2021, rispetto al medesimo periodo 2020, si osserva tuttavia un incremento diffuso del fatturato che in Emilia-Romagna si attesta al +21,1%.
Il commento del presidente Davide Servadei
“Sia a livello nazionale che regionale i dati macroeconomici ci presentano dei livelli di crescita interessanti. La nostra preoccupazione è che il Paese non sia in grado di accompagnare questo trend. Due i motivi: da una parte le polemiche politiche, spesso pretestuose, anche all’interno della stessa maggioranza di governo, dall’altra i dati sanitari sulla nuova ondata di contagi, seppur mitigata, al momento, da una non proporzionalità tra positivi e ricoveri, ma che tuttavia ci richiede il mantenimento di comportamenti rigorosi e rispettosi nei vari ambiti della vita sociale e lavorativa. Non possiamo rischiare che questa ripresa sia messa a repentaglio da inutili discussioni e da scarso senso civico. Nuove chiusure e nuove limitazioni porterebbero il Paese in una drammatica situazione”.
I fattori di rallentamento della ripartenza
Nello stesso tempo lo studio di Confartigianato Emilia-Romagna mette in rilievo altri due aspetti che in qualche modo potrebbero frenare la ripresa. Infatti, se da una parte la crescita economica crea nuove opportunità di lavoro, dall’altra permane anche in questo periodo la difficoltà di reperimento di figure professionali di cui il mercato necessita per recuperare quanto perso e tornare a crescere. Sono infatti più del 35% le figure professionali in entrata difficili da reperire secondo le imprese emiliano-romagnole a luglio 2021. A questo dato si aggiunge, infine, il preoccupante aumento dei prezzi delle materie prime.
Le parole del segretario Amilcare Renzi
“I prezzi alle stelle delle materie prime stanno creando non pochi problemi alle attività economiche, spesso costrette a rivedere contratti già stipulati con aumenti anche del 30%. Si rischiano contenziosi che possono portare anche a perdite di commesse. Il Governo deve intervenire per affrontare queste problematiche anche riconoscendo all’impresa l’eccedenza tra i contratti stipulati diversi mesi fa e necessariamente rivisti a causa del costo delle materie prime. Ma l’obiettivo principale deve essere quello di arrivare ad una calmierazione dei prezzi. Il secondo problema è la carenza di manodopera proprio in quei settori ad elevata crescita. Infatti tra le figure professionali maggiormente ricercate dalle imprese, quelle più difficili da reperire sono gli operai specializzati nell’edilizia e nella manutenzione di edifici, i tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione e i conduttori di mezzi di trasporto, quindi parliamo di personale qualificato. Servono urgentemente delle politiche attive per il lavoro perché non si può vivere la situazione paradossale di un’alta disoccupazione giovanile e, nello stesso tempo, di aziende che non riescono a trovare le figure professionali per le loro attività”Bene