Il Teatro Galli di Rimini riprende l’attività, anche se a porte chiuse, guardando alla stagione musicale che verrà con le prime prove di allestimento dell’attesissima opera giovanile di Giuseppe Verdi, il lavoro con cui nell’agosto del 1857 venne inaugurato l’allora Nuovo Teatro di Rimini. Frutto di una coproduzione con altri teatri della Regione, con il Galli capofila, l’Aroldo, dopo due programmazioni rimandate, andrà in scena il 27 e 29 agosto prossimi.Si tratta di una produzione dal forte valore simbolico, che segnò l’inizio di quel ‘primo atto’ della storia del teatro riminese poi interrotto dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale, e che oggi si presenta come l’occasione per riaccendere i riflettori sul grande spettacolo dal vivo, dopo il prolungato periodo di chiusura forzata dovuta alla pandemia. Un nuovo inizio dunque per la stagione operistica della città, proponendo l’opera per la quale il Verdi decise di trascorrere più di un mese a Rimini e che al suo debutto al Teatro Nuovo venne accolto con successo ed entusiasmo, anche se ora Aroldo viene rappresentata raramente.
In questi giorni si lavorerà sull’allestimento, la scenografia e i video, mentre l’arrivo dei cantanti a Rimini è previsto dopo le festività di Pasqua. Per questo periodo di prove si adotteranno tutti i protocolli sanitari necessari per garantire la sicurezza dei tecnici e degli artisti. “Dopo mesi di silenzio, il teatro torna a riempirsi di vita, seppur in un contesto e in circostanze anomale – spiega l’assessore alla Cultura di Rimini e direttore del Galli, Giampiero Piscaglia – Vedere le maestranze al lavoro, sentire il fermento per una nuova produzione, tornare a parlare di spettacoli e di musica è lo stimolo per guardare avanti quando questa drammatica fase sarà archiviata. (ANSA).