Sanità, innovazione tecnologica, università e saperi. Con l’apporto che l’Emilia-Romagna può dare, in termini di investimenti, idee e infrastrutture, alla ripartenza del Paese.
Questi i temi al centro della visita in Emilia-Romagna, oggi, del ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Mariastella Gelmini.
Due le tappe, insieme al presidente della Regione, Stefano Bonaccini. La prima a Bologna per la visita all’Hub vaccinale della Fiera, presente anche l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, e al Tecnopolo, cittadella della scienza futuro cuore tecnologico della Data Valley Emilia-Romagna, nel quale si sta già installando il supercomputer del Data Centre del Centro Europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine.
La seconda a Piacenza, sempre nel pomeriggio, all’ex Ospedale militare, con la sindaca Patrizia Barbieri. La struttura, oggi inutilizzata, è al centro di una proposta di riqualificazione urbana, condivisa da Regione e Comune, insieme al ministero della Difesa, per candidarla a sede del nuovo corso di laurea magistrale in medicina e chirurgia a ciclo unico interamente in lingua inglese (“Medicine and Surgery”) dell’Università di Parma, che sarà attivato già dal prossimo anno accademico (2021-22) nella sede di Piacenza, presentato ufficialmente il 7 luglio.
La visita della ministra in Emilia-Romagna segue a breve distanza – poco più di un mese – quelle del presidente del Consiglio, Mario Draghi, e dei ministri Roberto Speranza (Sanità), Andrea Orlando (Lavoro e Politiche sociali) e Vittorio Colao (Innovazione tecnologica e Transizione digitale).
Utili, ognuna, ad approfondire in incontri tecnici i progetti dell’Emilia-Romagna che potranno essere finanziati nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) del Governo, come successo anche oggi con la ministra Gelmini negli uffici della Regione, dove, insieme al presidente Bonaccini, ad accoglierla era presente anche la presidente dell’Assemblea legislativa, Emma Petitti.
Un percorso condiviso, coordinato dal sottosegretario alla Presidenza della Giunta, Davide Baruffi, che proseguirà nelle prossime settimane con l’arrivo di altri componenti dell’Esecutivo.
Un segno di attenzione e di ascolto al territorio, in particolare alla nostra regione, di cui ringraziamo ancora una volta il Governo, perché mai come ora, per una ripartenza veloce, efficace e inclusiva, occorre lavorare insieme. L’Emilia-Romagna intende fare come sempre la sua parte, mettendo a disposizione ciò che ha e su cui continuiamo a progettare e a investire, a partire dalla sanità – con la realizzazione dei nuovi ospedali di Piacenza, Carpi e Cesena e di nuove Case della salute, per rafforzare la medicina del territorio – i saperi, le infrastrutture tecnologiche. Ben rappresentate, nella visita di oggi, dal Tecnopolo di Bologna e dal nuovo corso di laurea in inglese ‘Medicine and Surgery’ con cui, dopo la Motorvehicle University of Emilia-Romagna aggiungeremo un ulteriore elemento di attrattività sia per gli studenti italiani sia per quelli dall’estero, in continua crescita in tutte le nostre Università. E proprio l’ex Ospedale militare di Piacenza vogliamo diventi la futura sede di questo corso: il nostro impegno ad investire c’è, candidando questa e altre strutture inutilizzate a progetti di respiro nazionale ed europeo. L’Emilia-Romagna e l’Italia vinceranno la sfida che abbiamo davanti con la qualità di quello che si progetta e che si realizza, investendo sulla conoscenza e sui saperi, sulla scuola e sull’università, sulla transizione ecologica e quella digitale, sulla buona occupazione e la tutela dei diritti, temi centrali anche nel nuovo Patto per il Lavoro e per il Clima firmato con tutte le parti sociali di questa regione.
Lo straordinario progetto del Tecnopolo di Bologna è la dimostrazione della resilienza di questa regione e del nostro Paese che ha potenzialità e risorse che a volte sottovalutiamo. Qui si sposano, in un’unica location, molte delle priorità indicate dall’Unione Europea nel Next Generation Eu e il fatto che tutto ciò sia stato pensato prima del Pnrr è un merito della Regione: questo polo scientifico attirerà a regime 1.500 ricercatori. E io spero che fra questi ricercatori ci siano anche moltissime donne. La ricerca scientifica ha bisogno del talento femminile e da questa consapevolezza nasce l’impegno del Pnrr e del Governo per favorire lo studio delle discipline Stem. Con il supercomputer Leonardo l’Italia sarà all’avanguardia nei Big data e nell’intelligenza artificiale. Si tratta di un investimento importante che vede protagonisti l’Unione Europea e l’Italia, oltre naturalmente all’Emilia Romagna. Il fatto che tutto ciò si sposi anche con la partecipazione di importanti partner imprenditoriali italiani e internazionali può rappresentare un modello per quello che potremo fare con le risorse del Pnrr, che rappresentano uno straordinario volano per la crescita del nostro Paese.