(Adnkronos) –
Altroconsumo ha segnalato diversi rivenditori di apparecchi per ottenere acqua alcalina all’Agcm e allo Iap.
Milano, 13 novembre 2024 – Sull’acqua c’è davvero un mondo di bufale. Il marketing che ruota attorno all’oro blu è tra i più fiorenti e aggressivi e veicola messaggi spesso fuorvianti. Per questo Altroconsumo ha analizzato diversi rivenditori di apparecchi per ottenere acqua alcalina ionizzata, una delle tecniche di depurazione offerte online, rivelando la presenza di molte fake news e messaggi ingannevoli, che l’Organizzazione ha segnalato alle autorità.
Secondo le pubblicità che sponsorizzano i depuratori per alcalinizzare l’acqua, infatti, questa tecnologia “all’avanguardia” favorirebbe diversi effetti benefici sull’organismo, come la prevenzione di ipertensione, infarti, ictus e diabete. Secondo quanto spiegano i venditori, l’acqua alcalina ionizzata si ottiene tramite l’elettrolisi dell’acqua, ovvero quando la si sottopone a una corrente elettrica in modo che gli apparecchi dedicati dividano il liquido in una parte alcalina (o basica) e in uno scarto di acqua più acida. In verità, questo trattamento non giova in alcun modo alla salute, e infatti tra il 2014 e il 2016 l’Autorità garante per la concorrenza e il mercato (Agcm) ha sanzionato alcune aziende per pratica commerciale scorretta perché, tra le varie false promesse, attribuivano all’acqua alcalina la possibilità di prevenire e curare vari disturbi, fino addirittura a frenare l’invecchiamento.
Inoltre, alcune aziende vantavano anche accreditamenti non veritieri presso autorità sanitarie ed enti di ricerca. Nonostante sia una bufala nota da molti anni, si trovano ancora in rete molti contenuti che magnificano gli effetti miracolosi di diete alcaline o del consumo dell’acqua alcalina sul nostro organismo. Ma non bisogna abboccare, spendendo soldi inutilmente: l’idea che si possa influenzare il pH dell’organismo mangiando o bevendo cibi alcalini è un’assurdità. Anche se si ingerisse un’acqua particolarmente alcalina, nel momento in cui questa entra in contatto con il nostro stomaco, la sua basicità verrebbe neutralizzata dall’acidità dei succhi gastrici, perdendo i suoi decantati benefici. Inoltre, la basicità o l’acidità dell’acqua non possono influenzare davvero il pH dell’intero organismo. Insomma, l'intero ragionamento cade perché non esistono basi scientifiche a sostegno delle doti salutistiche dell’acqua alcalina.
I dieci siti di rivenditori di depuratori per ottenere acqua alcalina che Altroconsumo ha analizzato sono esemplificativi di un fenomeno più diffuso sul quale l’Organizzazione ha chiesto alle autorità di intervenire. Ad Agcm e a Iap (l’Istituto di autodisciplina pubblicitaria) sono state segnalate le violazioni di diversi articoli del Codice del Consumo, nello specifico le pratiche scorrette dei produttori allo scopo di condizionare le scelte di acquisto dei consumatori, mediante la diffusione di informazioni ingannevoli sui vantaggi per la salute connessi all’uso del depuratore d’acqua. Chi promuove apparecchi per trattare l’acqua destinata al consumo umano è tenuto a rispettare regole precise, tra queste il fatto che su tutto il materiale informativo pubblicizzato le prestazioni vadano riferite ad autorevoli standard internazionali, come le linee guida dell’Organizzazione mondiale della Sanità. Sono vietate le autodichiarazioni vaghe e non supportate da dati oggettivi, come quelle che Altroconsumo ha trovato online, inoltre devono essere specificati i parametri su cui agisce il dispositivo, senza creare diffidenza e paura per l’acqua non trattata. Inoltre, i dispositivi per il trattamento dell'acqua sono spesso promossi con comunicazioni ingannevoli che sfruttano tecnicismi e affermazioni che non hanno alcuna base scientifica per attribuire loro proprietà miracolose, facendo leva sulla paura della contaminazione e incentivando acquisti con promesse di benefici per la salute non dimostrabili.
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