(Adnkronos) –
Cinquantasei opere che spaziano dai lavori degli anni Ottanta ai progetti più recenti, dal bianco e nero
che tanto lo ha
reso celebre al colore, insieme a oltre 250 provini originali provenienti dall’archivio del maestro della fotografia italiana. Da domani al 23 febbraio 2025, al Museo Nazionale Romano – Palazzo Altemps, in occasione degli ottant'anni dalla nascita di Gabriele Basilico, sarà aperta al pubblico la mostra 'Gabriele Basilico. Roma', curata da Matteo Balduzzi e da Giovanna Calvenzi. Un omaggio che la Direzione Generale Creatività Contemporanea del ministero della Cultura, diretta da Angelo Piero Cappello, ha inteso offrire al famoso fotografo, scomparso il 13 febbraio 2013. "Una rassegna – spiega Lucia Borgonzoni, sottosegretario alla Cultura con delega alla Fotografia, nel corso della conferenza stampa oggi a Palazzo Altemps – pensata per celebrare il grande maestro e la sua fotografia architettonica e urbana, con particolare riferimento alla sua ricerca visiva su Roma, questa mostra si sofferma sulla poesia e sul rigore della città e degli spazi''. ''L'iniziativa testimonia la grande attenzione che il Ministero riserva alla fotografia – Borgonzoni – investire in misure ed attività che diffondano sempre più la conoscenza di questa potentissima forma d’arte e dei suoi più illustri protagonisti significa non solo valorizzare il patrimonio culturale dell’Italia, rappresentato dalle opere dei nostri grandi fotografi, ma anche promuovere i nuovi talenti. Per questo, oltre a rendere strutturale il fondo per il Piano strategico di sviluppo della fotografia, le arti visive potranno contare anche sulle misure previste dalla legge sul Made in Italy''.
''Questa mostra offre uno spaccato preciso dell’attività di Gabriele Basilico – aggiunge Angelo Piero Cappello – una lettura della Città eterna insieme romantica e freddamente produttiva, lenta come i suoi gatti e frenetica, per accenni, come la sua circolazione automobilistica. Ne viene fuori una cifra stilistica d’autore non solo originale e senza precedenti, 'il Basilico di Roma', ma soprattutto equilibrata e sapiente, insolitamente capace di restituire Roma alla solennità della sua storia pur dentro l'immagine, sfocata, della sua eterna contemporaneità''. Resa possibile dalla collaborazione con il Museo Nazionale Romano, con il Mufoco – Museo di Fotografia Contemporanea e con l’Archivio Basilico, l'iniziativa presenta per la prima volta al pubblico in modo organico le principali ricerche realizzate su Roma dal fotografo milanese, in un dialogo ideale e formale con la natura, l'identità e le opere di Palazzo Altemps. ''Risalente all’epoca del Rinascimento, Palazzo Altemps è una delle quattro, splendide sedi del Museo Nazionale Romano – spiega Edith Gabrielli, Direttrice Generale delegata del Museo Nazionale Romano -. Accogliere qui una mostra su Gabriele Basilico, un grande e riconosciuto maestro della fotografia italiana, è per noi molto significativo. La mostra
ribadisce la
centralità di Palazzo Altemps nel passato, nel presente e, in tal modo, anche nel futuro dell’arte, italiana e mondiale''.
''In un momento di cambiamento d'epoca che riguarda anche l'arte della fotografia il lavoro di un maestro come Basilico su Roma – continua il presidente del Mufoco – offre suggerimenti su cosa significa guardare il tempo e le forme della civiltà umana. Ne viene da un lato una inquietudine dall’altro, insieme, una sorta di pace. Quella che l'arte offre laddove la sua energia di 'composizione' si oppone di fatto a ogni decomposizione, sinonimo di morte. Basilico anche a Roma compone ed è vitale''. Filo conduttore dell’esposizione è il solido e fecondo legame tra Basilico e la Città Eterna, amata profondamente e a lungo frequentata con continuità per l’intero arco della sua carriera, con venti incarichi professionali ricevuti dal fotografo tra il 1985 e il 2011 che hanno portato alla realizzazione di numerose campagne fotografiche. Nella straordinaria indagine operata da Basilico sulla condizione urbana a livello europeo prima e mondiale poi, l'Urbe ha goduto di un posto speciale. Elementi fondamentali della sua ricerca, quali la stratificazione di epoche e stili diversi, la compresenza di elementi eterogenei, la dialettica tra emergenze monumentali e tessuto edilizio ordinario, il gioco dei volumi e l’equilibrio tra pieni e vuoti, trovano a Roma una sorta di apoteosi, fornendo al fotografo l’opportunità di raccontare una città composita in cui classicità e modernità sono in stretto dialogo.
A Roma, Basilico non sfugge alla sfida della monumentalità che è al contempo millenaria e contemporanea, proponendone una lettura estremamente rispettosa, a volte spettacolare, ma anche articolata e complessa e riuscendo, pur in una delle città più dense di testimonianze artistiche al mondo, a proporre punti di vista nuovi e inaspettati. Particolare attenzione è riservata allo sguardo che il fotografo dedica alla Roma moderna e contemporanea, catturata nelle linee essenziali dell’architettura razionalista e nelle sperimentazioni di grandi nomi come Richard Meier e Renzo Piano. ''La mostra sviluppa una serie di dialoghi che attraversano il tempo e lo spazio – proseguono Balduzzi e Calvenzi (vedova di Basilico, ndr), curatori della rassegna fotografica – a livello di allestimento, nella relazione delle opere di Gabriele Basilico con gli spazi e le collezioni di Palazzo Altemps. All’interno alle immagini del fotografo milanese, nel contrasto tra la monumentalità dell’archeologia e le sperimentazioni architettoniche più recenti. O ancora, e soprattutto, nella tensione tra il senso di eternità che emerge con evidenza dalla stratificazione di edifici, epoche e stili propria della città e la contemporaneità espressa dallo sguardo stesso dell’artista, rigoroso e mutevole, asciutto ed empatico al contempo''. Il percorso espositivo è stato pensato per gli spazi di Palazzo Altemps ed è suddiviso in due nuclei principali collegati da uno snodo di grande valore simbolico.
La prima sala propone le opere fotografiche in un dialogo serrato con l’esposizione permanente del museo
e presenta una selezione di immagini realizzate fino agli anni Duemila, in un confronto diretto tra le stampe a parete e quelle esposte in bacheca. I temi spaziano dall’architettura razionalista alla compresenza di architettura civile e monumentale di età romana nel tessuto edilizio della città, fino a diverse sfaccettature del Colosseo. L'ambiente che conduce alle sale successive, che assurge metaforicamente a vero e proprio cuore pulsante della mostra, presenta un focus dedicato all’archivio del fotografo, con 60 fogli originali dei provini a contatto, riportanti i segni di selezione e gli appunti di Basilico, dei sette progetti principali realizzati su Roma, per un totale di oltre 250 immagini. Gli spazi successivi dell’allestimento offrono, infine, una selezione di opere più contemporanee e monumentali, che creano una relazione diretta con lo spazio e i reperti del museo, ordinate secondo temi architettonici o visivi fino all’unico lavoro a colori, che seguendo il corso del Tevere accompagna alla conclusione del percorso espositivo. Amplia e completa il progetto espositivo la pubblicazione bilingue edita da Electa, promossa dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, insieme al Mufoco e all’Archivio Gabriele Basilico e curata da Angelo Piero Cappello, Giovanna Calvenzi e Matteo Balduzzi. Il volume affianca un'accurata documentazione fotografica, ai saggi dei tre autori e all’approfondimento originale di Roberta Valtorta, docente, storica, critica della fotografia, tra le massime conoscitrici dell’opera di Basilico. —culturawebinfo@adnkronos.com (Web Info)