Ci sono gli investimenti della Gaggio-Tech a Gaggio Montano, sull’Appenino bolognese, società nata dalla acquisizione da parte di Tecnostamp Triulzi Group e Minifaber dell’ex Saga Coffee, il sito produttivo prima salvato e adesso rilanciato grazie alla lotta delle lavoratrici e dei lavoratori e all’esito positivo del tavolo di crisi aperto in Regione con Città Metropolitana di Bologna, istituzioni locali e sindacati.
Ma anche quelli della Goldoni-Keestrack, marchio storico di macchine e trattori per l’agricoltura di Migliarina di Carpi (Mo), anch’esso uscito da una difficile crisi con una offerta di acquisto al Tribunale di Modena da parte della multinazionale belga Keestrack. E poi i finanziamenti ai progetti industriali di Cpc di Modena, Cefla Imola (Bo), Garc Ambiente di Carpi (Mo), Maria Cecilia Hospital di Cotignola (Ra), Pbl di Solignano (Pr), Scm Group di Rimini (Rn) e Walvoil di Reggio Emilia.
Sono le 9 aziende e gruppi che saranno sostenuti dalla Regione Emilia-Romagna nella realizzazione di 13 progetti di investimenti in ricerca, sviluppo e innovazione. A tali progetti si aggiungono investimenti per impianti fotovoltaici e programmi per la formazione e qualificazione del personale. Complessivamente, la Regione riconosce un contributo di 13,3 milioni di euro. Risorse che andranno a generare investimenti per 32,3 milioni di euro, con l’assunzione prevista di 283 nuovi occupati, di cui 109 laureati. Il provvedimento, approvato dalla Giunta regionale nell’ultima seduta, ratifica l’esito del bando sull’attrattività previsto dalla Legge regionale 14, e darà vita ad accordi regionali di insediamento e sviluppo delle imprese che abbiano scelto l’Emilia-Romagna per incrementare le proprie strategie di sviluppo, prevedendo piani di assunzione ai cui sono vincolati gli stanziamenti regionali.
Proprio oggi, a margine della Giunta, il presidente della Regione Stefano Bonaccini e l’assessore Vincenzo Colla hanno incontrato i rappresentanti sindacali di Gaggio-Tech, Primo Sacchetti di Fiom Cgil e Ugo Bassi di Fim Cisl, convenendo di rivedersi a febbraio, a un anno dall’accordo, per verificare il piano degli investimenti e dell’occupazione. “L’attrattività complessiva del sistema Emilia-Romagna- sottolinea il presidente della Regione, Stefano Bonaccini-, nella cornice del Patto per il Lavoro e per il Clima con tutte le parti sociali, si fonda ormai in maniera strutturale su un ecosistema dell’innovazione che collega le reti regionali dei Tecnopoli, dell’Alta tecnologia e dell’Alta formazione, che vedono insieme territori ed enti locali, università e centri di ricerca, sistema produttivo. Sosteniamo investimenti nell’innovazione di processo e di prodotto che abbiano ricadute concrete sul versante dell’occupazione, creando nuovo lavoro stabile e di qualità. Con il sostegno pubblico che si affianca al moltiplicatore privato. Sia per nuovi progetti d’impresa di chi si insedia in Emilia-Romagna, sia per il rilancio di realtà produttive del nostro territorio uscite da situazioni di crisi che abbiamo contribuito a risolvere ai tavoli aperti in Regione, pensiamo all’ex Saga Coffee o alla Goldoni-Keestrack, anche grazie al ricorso ai fondi per l’attrattività. Esempi concreti di politica industriale che troppo spesso vediamo mancare nel Paese”.
“I progetti- aggiunge l’assessore allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla- toccano numerosi aspetti della produzione avanzata. Di rilievo gli investimenti di gruppi o imprese che, attratti in Emilia-Romagna, puntano a rilanciare importanti aziende del territorio riqualificandone le produzioni. In generale i programmi presentati investono nella qualificazione delle principali filiere regionali, andando a incrementare la competitività in settori dove già si eccelle, come l’oleodinamica e il biomedicale”.
foto: ufficio stampa Regione Emilia-Romagna
(ITALPRESS).