Il caos concretizzatosi durante il fine settimana presso l’Aeroporto di Forli, con voli cancellati ed aerei partiti anche con 7 ore di ritardo, evidenzia una situazione che ha certamente ragioni contingenti (che ci auguriamo non si ripetano), ma anche la necessità di una valutazione complessiva sul sistema aeroportuale romagnolo.
Quando ad inizio aprile apprezzammo il cambiamento del contesto in cui si stavano muovendo i rapporti tra le diverse municipalità e giudicammo come positiva l’iniziativa del Sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad di chiedere ai due aeroporti della Romagna di incontrarsi per avviare un sano percorso di confronto, subito riconosciuta anche dal sindaco di Forlì, Gian Luca Zattini, pensammo infatti che fosse giunto il tempo, per tutti i campanili, di “sotterrare l’ascia di guerra” su questo come su altri temi (sanità, infrastrutture e risorse idriche, in primis) e di concentrarsi sulle questioni fondamentali per il territorio.
Come Legacoop Romagna riteniamo infatti che l’organizzazione di un sistema aeroportuale unico della Romagna che, sotto una strategia imprenditoriale e condivisa, sia in grado di mettere a sistema le due piste di Forlì e Rimini e di attivare rapporti non solo di vicinato con quella di Bologna, rappresenterebbe un evidente vantaggio per le nostre comunità ed i nostri imprenditori. Siamo da sempre favorevoli a questa soluzione – i cui contorni sono peraltro anche tratteggiati nel Piano strategico di Romagna Next – e lo abbiamo ribadito più volte.
Le vocazioni che rendono forte questa terra – dal turismo all’agroalimentare, fino al wellness – potrebbero finalmente esprimersi al meglio, superando una concorrenza sterile che ha provocato, finora, solo problemi e costi aggiuntivi. La Romagna è una terra di opportunità, luogo di fermento imprenditoriale e, sicuramente, una fucina di buone pratiche. Se l’auspicato avvicinamento tra le due società che gestiscono gli scali aeroportuali, giungesse a sintesi, i benefici per nostre comunità sarebbero considerevoli, non solo per Rimini e Forlì-Cesena, ma anche per Ravenna, che potrebbe mettere così in sinergia l’hub portuale.
La recente alluvione, che ha cambiato in peggio i connotati della nostra terra, dimostra concretamente come serva una Romagna forte all’interno di una Emilia-Romagna che vogliamo ancora più forte e come il tema di un coordinamento istituzionale a livello di area vasta, che Legacoop Romagna ha proposto anche al suo ultimo congresso di febbraio, continui a essere centrale, sugli aeroporti, come sul resto. Ma dopo l’alluvione non possiamo più permetterci di sbagliare. L’avvio immediato di un dialogo sul sistema aeroportuale romagnolo, sarebbe il primo segno di un cambiamento non solo auspicabile, ma necessario.