Il sindaco De Pascale e il presidente Rossi emozionati dopo la lunga attesa. Ora l’obiettivo è anticipare i tempi Il porto di Ravenna ha un “ruolo strategico nel Mar Mediterraneo nell’interconnessione tra i grandi traffici”. Per il capoluogo romagnolo quella di oggi è una giornata storica: con l’assegnazione delle aree, scattano infatti i lavori propedeutici per il progetto di Hub portuale atteso da circa 15 anni
“Non nascondo una certa emozione per questa giornata tanto attesa”, conferma il sindaco Michele de Pascale prima del simbolico taglio del nastro sulla penisola Trattaroli dove sorgerà un nuovo terminal container. Così, aggiunge il primo cittadino, “Ravenna è nella Serie A dei porti italiani“, con l’obiettivo di avere appunto un “ruolo strategico” nel Mar Mediterraneo. Anche perché, chiosa, portando a casa il progetto “abbiamo guadagnato una certa credibilità, anche per gli investimenti privati”. Di certo, conclude, non è stato facile arrivare fin qui, “una via crucis, un inferno dantesco, ma per fortuna abbiamo incontrato tanti Virgilio e Beatrice”.
L’assessore regionale dei Trasporti Andrea Corsini parla di “giornata storica”, si apre infatti “uno scenario nuovo di sviluppo economico”, sottolinea, con al centro logistica e intermodalità. Per cui è sì “fondamentale scavare”, ma anche “fare partire gli investimenti su ferro e interconnessioni stradali“.
I primi effetti del progetto, intanto, “già si vedono”, mette in luce il comandante della Capitaneria di porto Giuseppe Sciarrone: partono i lavori di rimozione dei relitti delle navi e nei primi sei mesi dell’anno “sono stati già raggiunti i risultati del 2020”, dunque “una fortissima crescita dei traffici marittimi che deve coniugarsi con l’inizio dei lavori”. Da questo punto di vista, conclude, “i terminalisti non devono temerli ma dare sostegno all’azione dell’Autorità di sistema portuale”.
È “un’emozione unica” anche per il suo presidente Daniele Rossi, che ha di fronte ora “una stagione di investimenti che fa tremare i polsi”, circa 700 milioni di euro. “Il progetto- rimarca- non può fallire, ha una dimensione straordinaria. Ci saranno anche disagi, migliaia di camion, un piccolo sacrificio per un grande risultato”. Infine parola a esecutori dei lavori e progettisti.
Il direttore dei cantieri, Umberto Esposito del Consorzio stabile grandi lavori, spiega che si tratta “dell’opera marittima più importante che sta partendo”, per la quale sarà utilizzata la più grande trivella europea. L’obiettivo, aggiunge, è di “anticipare i tempi di consegna”. Le prime opere che partono sono il terminal container in penisola Trattaroli e tre banchine in sponda sinistra.
Alcuni numeri, infine, li fornisce Marco Di Stefano della società di progettazione: 144.000 metri quadri di aree cantiere a ciglio banchina e 324.000 nelle casse di colmata; 3,6 chilometri di banchine interessati, di cui 2,9 esistenti da adeguare e il resto nuovi; oltre 4,7 milioni di metri cubi da dragare; 78.000 milioni di metri cubi di calcestruzzo.
fonte agenziadire.it