Cellule ingegnerizzate come ‘micro-software’ per tentare di prevedere e bloccare le crisi epilettiche, manifestazione clinica più debilitante e pericolosa dell’epilessia. È un nuovo approccio suggerito da un team internazionale di ricercatori coordinato dall’Università di Ferrara nell’ambito del progetto ‘Prime’ (Personalised living cell synthetic computing circuit for sensing and treating neurodegenerative disorders) finanziato dalla Commissione europea.”Obiettivo del progetto – spiega il coordinatore Michele Simonato del dipartimento di Neuroscienze e riabilitazione di Unife – è la realizzazione di cellule ingegnerizzate che agiscono come un micro-software, cioè che funzionano sulla base di un algoritmo attivato da segnali chimici che compaiono nel cervello poco prima di una crisi epilettica”. Il gruppo di ricerca ha modificato le cellule rendendole in grado di produrre una particolare proteina, la ‘Gdnf’, “che in studi precedenti si era dimostrata capace di sopprimere le crisi e di incidere sulla storia naturale della malattia”. Le cellule secernenti Gdnf sono state ‘impacchettate’ “in dispositivi simili a microcapsule, rivestite da una membrana semi-permeabile che consente il rilascio della sostanza terapeutica”, e “inoculate direttamente nella zona cerebrale da cui originano le crisi in ratti epilettici, e si sono dimostrate efficaci sul 90% delle crisi.
Questo sistema è già stato testato sull’uomo in studi di tollerabilità, ma per l’uso clinico andrebbe rifinito per renderlo ‘intelligente’, cioè capace di adattarsi alle esigenze di ogni singolo paziente”. Nello studio Prime questo “tassello” sarà combinato con quello che proviene da ricerche condotte dai ricercatori del Royal College of Surgeons in Irlanda che “hanno scoperto che i livelli di frammenti di transfer Rna (tRNA) aumentano nel plasma e nel liquor di pazienti epilettici alcune ore prima del manifestarsi delle crisi”. L’idea è quindi di fare in modo che le cellule capaci di secernere Gdnf ‘sentano’ l’aumento dei livelli di frammenti di tRNA e aumentino la secrezione della proteina terapeutica prima della comparsa della crisi, prevenendola.