Nonostante la pandemia, nel quarto trimestre la tendenza negativa si è ridotta per l’industria delle costruzioni emiliano-romagnola che limita la flessione del volume d’affari all’1,5%. “A un disastroso primo semestre – precisa l’ufficio studi Unioncamere regionale – ne è seguito uno di decisa e progressiva ripresa.Il 2020 termina con il peggiore calo dall’inizio della rilevazione (-6,3%), ma meno ampio di quanto si temeva, e le misure di incentivazione sostengono la previsione di un aumento del valore aggiunto del 10,7% per il 2021. La lieve crescita tendenziale della consistenza delle imprese si è consolidata, grazie all’aumento delle attive nei lavori di costruzione specializzati, delle straniere e delle società di capitali”.
“Tra ottobre e dicembre – secondo l’indagine sulla congiuntura di Camere di commercio e Unioncamere Emilia-Romagna – gli stimoli introdotti a sostegno del comparto e la capacità organizzativa delle imprese hanno permesso di controbilanciare gli effetti negativi dell’intensificarsi della pandemia e di contenere la flessione del volume d’affari a prezzi correnti rispetto allo stesso periodo del 2019 (-1,5%). Le piccole imprese da uno a nove dipendenti hanno subito una perdita più ampia del volume d’affari (-2,5%), mentre la dinamica negativa è inferiore per le medie imprese da 10 a 49 dipendenti (-0,7%). Le grandi imprese, quelle da 50 a 500 dipendenti, invertono in negativo la tendenza ma contengono la flessione (-0,5%)”