Francesca Ribacchi ci parla del suo libro sui gatti.
Intervista a cura della giornalista pubblicista Ilaria Solazzo.
Quella di “Cronache feline. Gatti e personaggi storici per storie mai raccontate” – edito da Betti Editrice nella sezione “I labirinti ” costituito da ben 208 pagine e in vendita in tutte le librerie per 14 euro- è una lettura piacevole e scorrevole. Se amate la storia e i gatti non potete non acquistare questo libro scritto da Francesca Ribacchi e Flavia Carderi.
Quello che ho apprezzato leggendolo è che i gatti rimangono tali e si muovono nei contesti storici con la loro flessuosa andatura tra i personaggi senza alcuna umanizzazione dell’animale, che rimane semplicemente un felino. Molto attente le descrizioni dei luoghi che fanno calare lentamente il lettore nella storia delle singole vicende. Si apprezza in alcuni punti anche la lentezza della descrizione che richiama al modus vivendi felino, lento, pacato e sornione, fin quando le vicende improvvise non lo costringono a balzare via dalla situazione. Un libro che consiglio a tutti di leggere.
Le trame avvincenti delle sette “Cronache feline” rimandano al versante umile della storia, al quotidiano, con protagonisti a quattro zampe che si trovano a vivere, più o meno consapevolmente, il dinamismo di realtà complesse e affascinanti: “Rubico” partecipa alla vita del suo Cesare, “Ursicino” si prodiga nella difesa della tomba di Virgilio nella Napoli di Ruggero II d’Altavilla, “Feles niger” è testimone degli intrighi della corte bizantina, “Bia” smaschera le ambizioni dell’ateniese Alcibiade, “Buffbaffo” e “Romanella” rimangono coinvolti loro malgrado negli eventi complessi della Roma papale e, infine, “Satanasso” costringe l’inglese Eddie a guerreggiare pacificamente per amore nel Palio di Siena del 2 luglio del 1689. Nelle “Cronache” il fondersi dell’accadere quotidiano con le varie criticità sociali e politiche del tempo dà luogo a un intreccio dinamico tra uomini comuni, felini e figure memorabili. Il lettore ne trarrà quelle informazioni per interagire con la vitalità del passato, che, “mutatis mutandis”, testimoniano il perdurare di modelli virtuosi in personalità umane, ma anche in città ispirate ai valori di civiltà e all’ideale democratico.
Le autrici sono due: Flavia Carderi, dopo la laurea in Lettere, ha conseguito i dottorati di ricerca in “Forme e tradizioni classiche” all’Università di Roma “Tor Vergata” (2003) e in “Generi letterari” all’Università di L’Aquila (2016). Il campo di interesse è da sempre il settore della filologia classica, declinato sia nello studio dei testi, sia nell’esame paleografico e codicologico per il quale ha conseguito la specializzazione alla Scuola superiore di Paleografia greca e latina presso l’Archivio segreto vaticano. Ha pubblicato articoli di interesse scientifico su importanti riviste italiane e internazionali (tra le altre “Glotta”, “Drama”, “Filologia antica e moderna”, “Paideia”, “Hermes”) e ha partecipato in qualità di relatrice a diversi convegni in Italia e all’estero. E’ stata tra i curatori dell’edizione nazionale del “De prospectiva pingendi” di Piero della Francesca e per il Poligrafico dello stato ha pubblicato l’”editio princeps” dei codici latini del “De prospectiva pingendi” (2017). Svolge anche attività di insegnamento nelle scuole secondarie, cercando di far convergere gli interessi scientifici e la passione divulgativa.
Francesca Ribacchi, si è laureata in Lettere Moderne all’Università La Sapienza, e all’Accademia di Belle Arti di Roma. Ha ricevuto la Borsa di Studio dall’Accademia di San Luca come storica dell’arte. Nel decennio degli anni ’80 ha pubblicato recensioni critiche sull’attività di artisti contemporanei. Nel 2015 ha pubblicato il romanzo “Il Responso Ribelle. Il viaggio di una sibilla dai Colli di Roma all’isola di Cipro”, Edizioni Efesto, Roma, che ha ricevuto il ‘Premio Nazionale Franz Kafka Italia’ nel 2016, e il Premio dell’Universum Academy Switzerland, nel 2017. Nel 2019 ha pubblicato la silloge poetica “Isole di carta pellegrine”, Edizioni Efesto, che ha ricevuto il ‘Premio Internazionale Dal Tirreno allo Jonio’, 2019. Svolge un’attività culturale con presentazioni di libri e conferenze di Storia dell’Arte.
Oggi, abbiamo avuto l’occasione di poter intervistare una delle due autrici del libro, a cui abbiamo rivolto qualche domanda a caldo.
Intervista a Francesca Ribacchi…
D. “Cronache feline”, un titolo che è già un programma. Raccontaci…
R. Gli uomini e le donne del passato non erano poi tanto diversi da noi, infatti, ‘Cronache feline’ narra di persone che attraversano il quotidiano con vitalità, partecipazione e attenzione verso i propri simili e verso gli amici gatti. Nessuno dei protagonisti dei racconti – uomo, donna o gatto – potrà mai essere assimilato a un superficiale anonimato. Così come ognuno desidera che accada per la propria esistenza. Era la nostra aspirazione sottintendere che Il ‘versante umile della storia’ è quello che riguarda anche tutti noi.
D. Tra tanti gatti c’è anche il tuo
R. Verissimo che ho parlato dei miei gatti! Ogni racconto ritrae un mio dolcissimo quattro zampe.
D. Puoi svelarci aneddoti e curiosità sui vari protagonisti del libro scritto a quattro mani con la tua collega Carderi?
R. Sarebbe lunghissimo raccontare… su un episodio vorrei fermarmi, quello di Buffobaffo. Roma 1466/67, regna papa Paolo II Barbo che avocherà a sé i poteri fino ad allora contesi con il Collegio cardinalizio e non solo. Papa Paolo II accentrerà sotto di lui anche il potere sulla città di Roma, fino ad allora detenuto dal Senato romano con sede in Campidoglio. Segni visibili del cambiamento del suo papato sono la costruzione dell’attuale Palazzo Venezia, a sua dimora, nel cuore della città e sotto al Colle Capitolino, e, come si racconta in Buffobaffo, il posizionare un tribunale ecclesiastico sotto al Palazzo senatoriale in Campidoglio. Lascio al lettore la conclusione.
D. Avete mai pensato, insieme all’ editore, di tradurlo e venderlo anche all’estero, essendo un libro che si presta a divenire internazionale?
R. Opera ardua e complessa tradurlo. Preferisco sorvolare…
D. Se tu dovessi descrivere il tuo libro usando tre aggettivi quali sarebbero e perché?
R. 1) Divertente – Queste cronache sono uno spaccato di un quotidiano vitale, con uomini e gatti attori di scherzi, azioni coraggiose e temerarie e, soprattutto, carichi di positività e umanità.
2) Divulgativo – Ogni racconto tratta di eventi che contengono informazioni e curiosità non sempre accessibili, se non agli studiosi e ai lettori della saggistica. Come l’assedio dei Goti a Roma nel Cinquecento d. C.; la costruzione di Castel dell’Ovo da parte di Ruggero II a Napoli e le motivazioni per le quali assumerà quel nome; la trasformazione urbanistica di Roma ad opera di Sisto V, e molto altro.
3) Innovativo – per l’inserimento del corredo di note e bibliografia per chi voglia approfondire gli argomenti.
D. Puoi salutare i lettori con un estratto del tuo libro?
R. “Il nome è scritto sulla punta della coda con protagonista Cattus, anno Domini 536 : “I Saturnalia più belli furono quelli del 536. L’esplosione esuberante dei cittadini romani alla fine dell’anno nelle strade sommava la gioia di celebrare l’Età dell’Oro di Saturno con il ricongiungimenteo di Roma con l’Impero d’Orinete (…) La tradizione voleva che i Saturnali rovesciassero i ruoli sociali e che questi si ribaltassero in segno di uguaglianza. Addirittura, accadeva che il servo sedesse nei conviti, servito dal padrone. (…) In quel mondo rovesciato persino i gatti abbaiavano”.