L’era dei Badb – Trama
Anno 2246. La Terra si trova sull’orlo del baratro climatico e demografico e l’arrivo di spietati e sanguinari invasori extraterrestri, i Badb, sembra essere il colpo finale per il pianeta. Contro ogni aspettativa, questo attacco proveniente dal profondo dell’Universo rinsalda lo spirito dei terrestri che, facendo fronte comune, riescono a resistere e ribattere colpo su colpo. Dopo ulteriori quattro secoli di guerra e oltre sette miliardi di morti, uno sconosciuto impiegato del Dipartimento della Guerra tenta di ribellarsi a quel conflitto lontano e pulito, insinuatosi ormai nel tessuto sociale fino a diventarne parte. Troverà le risposte che cercava, ma saranno peggiori del suo più terribile incubo.
Intervista a cura della giornalista pubblicista Ilaria Solazzo
ILARIA: Ciao Mirco. Benvenuto su ‘La Gazzetta dell’Emilia Romagna’. In questa intervista ci presenti la tua ultima fatica letteraria, quindi ti chiedo subito: come sarà l’era dei Badb?
MIRCO: Sarà un periodo difficile per la Terra. Questi invasori provenienti dallo Spazio profondo troveranno un Pianeta allo stremo, messo in ginocchio da problemi climatici, di sovrappopolazione e consumato da continue guerre fratricide.
ILARIA: Avranno quindi vita facile nel loro intento.
MIRCO: Invece no. L’Uomo, a fronte di un nemico così subdolo e violento, che non incontra mai, ma che affronta ai margini del Sistema Solare con combattimenti neurali che portano a enormi perdite da entrambe le parti, fa fronte comune e ritrova un inaspettato spirito di solidarietà.
ILARIA: Chi sono i Badb?
MIRCO: Sono figure mitologiche irlandesi, spesso rappresentate sotto forma di cornacchie. Erano delle dee della guerra che, comparendo sul campo di battaglia, ne decidevano le sorti, spesso a favore degli avversari della fazione che le vedeva comparire. Delle vere e proprie iettatrici.
ILARIA: Quindi il protagonista Mio, cosa si trova a dover combattere?
MIRCO: Un’apatia e un’indifferenza diffusa. Mio, un impiegato di alto livello del Dipartimento della Guerra, non riesce a calarsi in questa quiete violenta. Nonostante Lùg, il super-elaboratore che gestisce gli attacchi, le difese e tutti gli approvvigionamenti di cibo e materie prime, svolga egregiamente il proprio compito, la sensibilità di Mio lo porta ad approfondire la situazione, non adagiandosi a quella guerra pulita e lontana, che non produce più vittime, ma solo ‘perdite’.
ILARIA: Un grande fratello, quindi. Si tratta di un romanzo distopico?
MIRCO: Non esattamente. Non se ne vive l’ambientazione cupa e angosciante tipica di questo genere. Le città terrestri del XXVII secolo sono racchiuse all’interno di bolle climatiche che difendono gli abitanti dal clima impazzito e, tramite una profonda rivoluzione organizzativa, permettono una vita più che dignitosa a oltre quaranta miliardi di persone. Il vero prezzo da pagare sono tutte quelle morti.
ILARIA: Può esistere quindi un’Intelligenza Artificiale ‘buona’?
MIRCO: L’IA non può essere ‘buona’ o ‘cattiva’, così come non lo è un coltello. È l’uso che se ne fa che può diventare dannoso o proficuo per chi lo utilizza o chi lo subisce. Non si tratta di essere un irriducibile ottimista, piuttosto un attento realista. Un’invenzione, una scoperta, deve essere accolta come tale accettandone gli aspetti positivi e cercando di contrastarne quelli negativi. Questo vale per la dinamite, gli antibiotici, la plastica e, non ultima, l’Intelligenza Artificiale.
ILARIA: Siamo quindi destinati a essere guidati da macchine senzienti?
MIRCO: Qui entriamo nella filosofia. Viene definito senziente qualunque essere dotato di capacità di sensazioni. Il Trattato di Lisbona, all’interno della legislazione dell’Unione europea, sancisce che:
«l’Unione e gli Stati membri tengono pienamente conto delle esigenze in materia di benessere degli animali in quanto esseri senzienti».
Cosa ci terrorizza quindi? Il fatto che una macchina sia senziente, il fatto che ci possa sfuggire di mano o, peggio ancora, che una qualche potenza o mente malata, ne tragga vantaggio?
Il cane è senziente, e non mi spaventa questo fatto, anzi, ci fa onore averlo riconosciuto. Una macchina (un prodotto quindi dell’essere umano, e non della Natura) può diventare senziente se programmata per reagire a stimoli esterni secondo determinati algoritmi. Già con l’avvento dell’era atomica abbiamo perso ‘il controllo della situazione’, ma lo accettiamo, volenti o nolenti.
Se verremo guidati dipenderà da noi; ritengo comunque l’Uomo ancora enormemente in vantaggio su qualunque macchina, disponendo di intuito, curiosità e fantasia.
ILARIA: Tornando al romanzo, cosa non sono, invece, i Badb?
MIRCO: Non sono il vero male. Sono il bersaglio delle attenzioni dei terrestri. Sono l’altro, sono i colpevoli di ogni malefatta umana: il ‘cattivo’ perfetto. Ma il vero male siamo noi stessi.
ILARIA: Perché allora combatterli?
MIRCO: Perché minacciano la nostra esistenza, anche se, involontariamente, ne permettono l’evoluzione. Le principali crescite della nostra società sono nate a fronte di momenti di crisi e di difficoltà.
ILARIA: Perché allora diventa così difficile porre fine a questa guerra sanguinaria?
MIRCO: Per due motivi. Primo, perché, inspiegabilmente, continuano ad attaccarci senza mostrare segni di cedimento, secondo, e forse più importante, perché questa guerra si è talmente infiltrata all’interno della struttura sociale che ne è diventata parte integrante. Una sua estirpazione potrebbe causare effetti devastanti a livello planetario.
ILARIA: Il libro inizia con una dedica, quasi una supplica. O è un’utopia?
MIRCO: Nella speranza che le difficoltà insegnino all’Uomo la collaborazione.
È una sincera speranza. L’Uomo ha potenzialità immense, potenzialità che spesso utilizza in un gioco di autodistruzione. La collaborazione potrebbe portare a un enorme passo avanti per il nostro benessere, e voglio credere sia possibile.
ILARIA: E può un libro stimolare questo passo?
MIRCO: Probabilmente no, ma è l’unica piccola cartuccia che ho. O meglio, vorrei poter credere che, se una volta la penna contrastava la spada, oggi la tastiera possa accendere il dubbio.
ILARIA: Che ruolo riveste la tecnologia in questo romanzo?
MIRCO: Lùg è il super-elaboratore che tutto controlla e coordina. Non è un censore ma un semplice raccoglitore di dati e informazioni. Non ha capacità ‘umane’, non è in grado di creare idee od opere d’arte, si limita a osservare, immagazzinare, catalogare e diffondere. Interrogato da Mio, il protagonista, dà anche una sua visione sull’eterno dubbio in merito all’esistenza del destino o del libero arbitrio. Ha una visione informatica, quindi epurata da sensazioni o preconcetti.
Dove trovare il libro (anche) online
https://www.amazon.it/Lera-dei-Badb-Mirco-Goldoni/dp/8832195526
https://www.lafeltrinelli.it/era-dei-badb-libro-mirco-goldoni/e/9788832195521
https://www.ibs.it/era-dei-badb-libro-mirco-goldoni/e/9788832195521
Dettagli prodotto
Autore: Mirco Goldoni
Editore: Edizioni Effetto
Anno edizione: 2023
In commercio dal: 15 marzo 2023
Pagine: 210
Tipo: Brossura
EAN: 9788832195521