A Punta Marina Terme, località sul litorale ravennate, in Emilia Romagna, il Comune ha deciso di emanare un bando per catturare i pavoni e trasferirli in allevamenti. “Sono troppi e vanno catturati”.
La protesta degli animalisti: trasferirli negli allevamenti sarebbe come ucciderli.
I pavoni dell’Emilia Romagna rischiano di perdere la loro libertà e finire rinchiusi negli allevamenti. A Punta Marina Terme il Comune ha deciso infatti di emanare un bando per catturarli e trasferirli in allevamenti avicoli o ornamentali, perchè ritenuti troppi. La meravigliosa e inimitabile livrea che gli esemplari maschi sono in grado di dispiegare, caratteristica che ha reso questo animale famoso in ogni angolo del mondo, non è bastata a tutelare i pavoni.
L’appello di Meta Parma:”Salviamo questi pavoni, trasferirli negli allevamenti sarebbe come ucciderli. Come si può pensare di catturare animali abituati a essere liberi per trasferirli in allevamenti e privarli della loro libertà? Ci rendiamo conto che sarebbe una vera e propria crudeltà? Rinchiudere animali negli allevamenti e privarli della loro libertà è sempre una crudeltà, ma lo è ancor più quando si tratta di animali ormai abituati a vivere liberi. Questi pavoni sono abituati a vivere liberi e sono animali territoriali e abitudinari, spostarli dai loro luoghi sarebbe già un trauma, figuriamoci poi se venissero trasferiti addirittura in un allevamento! I pavoni sono uccelli semidomestici, hanno uno spirito territoriale e formano dei veri e propri gruppi familiari. Il maschio e la femmina, o gli elementi di un piccolo gruppo, amano vivere vicini l’uno all’altro, e se uno di loro fugge gli altri lo seguono. È chiaro che catturarli e trasferirli in allevamenti sarebbe un trauma per questi animali, non si sa neanche se sopravviverebbero e quale sarebbe il loro destino. E come associazione animalista riteniamo che catturare animali per mandarli negli allevamenti equivale a ucciderli, psicologicamente e a volte anche fisicamente. Le alternative ci sono, bisogna soltanto confrontarsi con le associazioni animaliste e ambientaliste, che ricordiamo hanno appunto il ruolo di tutela degli animali e dell’ambiente. I pavoni sono animali meravigliosi, dovrebbero essere una risorsa non un problema, ma in ogni caso si dovrebbe decidere insieme alle associazioni animaliste il da farsi, e a chi eventualmente affidarli (vedi rifugi, santuari). E soprattutto è importante un piano di prevenzione e sterilizzazione, perchè non è possibile che per gli errori umani debbano pagare sempre gli animali. La cosa più triste in tutto questo è l’evidente egoismo umano, non si vuole lasciare nulla agli animali, neanche un pò di spazio in questo mondo. Che fastidio possono mai dare gli animali liberi? Eppure siamo noi umani ad aver invaso tutto il loro territorio, e non vogliamo più concedere nulla, neanche il superfluo. Cinghiali, daini, nutrie, pavoni, nessuna specie animale è più al sicuro, nessuna specie animale può vivere libera, mentre gli allevamenti sono pieni di animali rinchiusi. Se gli animali rinchiusi negli allevamenti intensivi non sono un problema, e lo sono gli animali liberi, evidentemente qualcosa non va, e il problema non sono certo i pavoni, le nutrie, o i daini. Il problema è l’umano specista che crede che il mondo sia solo suo, che il diritto alla vita e alla libertà sia solo suo, dimenticandosi che gli animali sono creature come noi. “
Il pavone è sicuramente uno degli animali più colorati e vanitosi che si possa incontrare. La sua storia è antica almeno quanto le sue origini che affondano le radici nella lontana India. In passato in India era considerato un uccello completamente sacro e solo nel 1963 fu dichiarato un uccello nazionale. Sono animali curiosi, protettivi, territoriali, dormono sugli alberi anche in piena bufera. Anche se si tratta di un uccello camminatore, preferisce appollaiarsi in luoghi abbastanza alti, sopratutto di notte, quando il rischio di incappare tra le grinfie di qualche predatore è più alto. E anche se non vola, con un balzo può elevarsi per diversi metri da terra.
A differenza della gran parte degli uccelli, il pavone non è un animale migratorio. Al contrario, è sedentario, non vola, e vive in piccoli gruppi.
La meravigliosa e inimitabile livrea che gli esemplari maschi sono in grado di dispiegare è ciò che ha reso questo animale famoso in ogni angolo del mondo. La caratteristica distintiva di questo animale è infatti senza dubbio la sua coda, meravigliosa e coloratissima negli esemplari maschi. Essa ha una funzione specifica nel corteggiamento, poiché serve a conquistare la femmina durante la stagione degli amori. Al fine di attirare le attenzioni della prescelta, infatti, il maschio fa vibrare il manto e alza le piume della coda mostrando il suo meraviglioso ventaglio dalle mille sfumature.
L’altra funzione della ruota è prettamente difensiva, il pavone se ne serve per spaventare gli altri animali e disorientare i nemici, tutti tranne uno: l’uomo.
Associazione Meta Parma