Si chiude la polemica sul simbolo portato da Cristiano Di Martino. Il commissario Rancan: si è scusato e lo toglierà dal braccio.Il tatuaggio delle polemiche verrà cancellato. Lo fa sapere il capogruppo in Regione e commissario emiliano del partito Matteo Rancan. La vicenda e’ quella del nuovo segretario della Lega a Bologna, Cristiano Di Martino, finito nei giorni corsi nella bufera per il tatuaggio di Terza posizione che ha sul braccio destro. Ma quel tatuaggio (un dente di lupo, tra i simboli un tempo cari alle Ss, sovrastato da un pugno che regge un martello) ha ormai i giorni contati, stando alle rassicurazioni dei vertici leghisti.
IL COMMISSARIO LEGHISTA HA DETTO STOP
“Il segretario si è scusato e lo cancellerà. Questo è quello che dico”, taglia corto Rancan rispondendo ai giornalisti oggi a margine di una conferenza stampa in Regione. A sinistra c’è soddisfazione per la scelta della Lega di raccogliere gli inviti a rimuovere il tatuaggio. “Apprendiamo che il segretario della Lega di Bologna cancellerà dal braccio il tatuaggio di Terza Posizione”, commenta subito il deputato dem Andrea De Maria. Se l’interessato”, Di Martino, “confermerà quanto detto in proposito a suo nome da un altro esponente del suo partito”, cioè Rancan, “farà certamente la scelta giusta”.
QUESTIONE “DI PELLE”, NEI GIORNI SCORSI L’INDIGNAZIONE PD
La presenza del tatuaggio sul braccio del neo-segretario era stata stigmatizzata da più parte nei giorni scorsi, compreso il presidente dell’associazione dei famigliari delle vittime del 2 agosto Paolo Bolognesi. Ma anche il sindaco Pd di Bologna Matteo Lepore aveva inviato un proprio messaggio. “Credo che Salvini debba fare un po’ di pulizia nel suo partito, anche perché di fascisti finti tonti ne abbiamo già troppi”, aveva detto sul caso Lepore. “Neanche il coraggio di chiedere scusa. D’altro canto, se fosse pentito non porterebbe ancora quel tatuaggio, quindi la gravità del simbolo che porta addosso si mescola alla volontà di prendere in giro, facendo finta di non sapere e non capire quel che hanno rappresentato quei simboli neofascisti, di non conoscere Terza posizione e uno dei suoi fondatori”, aveva aggiunto invece la segretaria del Pd di Bologna, Federica Mazzoni.
(Foto di copertina tratta daLl’account Facebook di Di Martino)