Nella città del Donbass due morti e comunicazioni interrotte
Mentre le forze russe sono alle porte di Sievierodonetsk, città del Donbass da giorni sotto attacco, il presidente Vladimir Putin ha confermato che in giornata sentirà l’omologo turco Racep Tayyip Erdogan. Lo ha annunciato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, stando a quanto riferisce l’agenzia di stampa Tass che già ieri aveva rilanciato l’intenzione del capo di Stato turco di riprendere la mediazione per raggiungere la fine delle ostilità.
“Sogniamo che questa guerra tra la Russia e l’Ucraina si concluda nella pace al più presto, perché sembra che più giorni passano, più gli eventi prendono una brutta piega” ha detto Erdogan, che ha confermato che quest’oggi telefonerà anche al presidente ucraino, Volodymyr Zelensky.
Quest’ultimo ieri ha compiuto la sua prima visita nell’est dell’Ucraina dall’aggressione russa del 24 febbraio scorso, in un momento in cui l’esercito russo ha raggiunto ormai la periferia di Sievierodonetsk: “Il 90% degli edifici è stato raso al suolo” ha denunciato il presidente, avvertendo che in città le comunicazioni sono interrotte a causa dei combattimenti. È stato il governatore di Lugansk, Serhiy Gaidai, ad annunciare che le truppe russe hanno sfondato la difesa ucraina: “Purtroppo abbiamo cattive notizie, il nemico sta entrando in città”, quindi ha descritto i combattimenti come “molto violenti” e ha confermato la morte di due civili nei raid russi.
A livello di diplomazia europea, il capo di Stato ucraino interverrà oggi da Kiev al summit d’emergenza dell’Ue convocato a Bruxelles per votare un ennesimo pacchetto di sanzioni alla Russia, una proposta in stallo da settimane, che prevede anche un blocco alle importazioni di petrolio e gas. All’emittente France Info l’alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell’Ue, Josep Borrell, si è detto ottimista sulla possibilità di raggiungere un accordo: “Dobbiamo decidere all’unanimità” ha detto. “Ci sono stati intensi colloqui ieri pomeriggio e stamattina. Penso che questo pomeriggio potremo offrire ai vertici degli Stati membri un accordo”. Quindi ha chiarito che “non si tratta di un embargo” ma solo di “un blocco all’acquisto di petrolio russo da parte dei paesi europei”.