In Regione attivo il monitoraggio sull’attuazione. Il punto insieme alla ministra Gelmini. Bonaccini: “Occasione storica, vogliamo costruire la regione del futuro”
Dalle Case della Salute e la medicina di territorio ai progetti per la qualità dell’abitare. Dall’edilizia scolastica, con i primi 46 interventi in tutta la regione, ai nidi e i servizi per l’infanzia. Dal Metromare di Rimini e la tramvia di Bologna al potenziamento del Porto di Ravenna. Ancora: dagli interventi di messa in sicurezza e prevenzione idrogeologica alla rigenerazione del Po, dalla promozione del Delta in chiave naturalistica, ambientale e di turismo alle grandi ciclovie nazionali. Fino alla rigenerazione urbana che soppianta il consumo di suolo e la rinascita dei borghi.
In Emilia-Romagna è già nel vivo il percorso che dovrà concludersi con la costruzione di una regione nuova, più moderna e sostenibile, grazie all’utilizzo pieno ed efficace dei fondi europei del PNRR, il Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Già assegnati quasi 4 miliardi, 230 amministrazioni coinvolte
Un cammino che vede già ora coinvolte 230 amministrazioni ed enti e almeno un’opera o un’azione nell’85% dei Comuni da Piacenza a Rimini. E che a oggi vede assegnati all’Emilia-Romagna 3,83 miliardi di euro, di cui il 63% per interventi già identificati.
Protagoniste di questa prima fase del Piano sono le amministrazioni comunali, titolari del 59,4% dei progetti: in particolare, il 63% dei fondi sono destinati ai Comuni capoluogo, mentre delle restanti risorse il 15% è assegnato ai Comuni montani.
Fondi PNRR e territori
I 3,83 miliardi di euro assegnati al momento all’Emilia-Romagna interessano tutti i territori. Ma spesso i confini provinciali vengono scavalcati, visto che un totale di 232,8 milioni di euro è destinato a progetti interprovinciali e su scala regionale.
A questi si aggiungono i fondi per quelli nelle province: 140,5 milioni di euro destinati finora a quella di Piacenza; 223,7 milioni a quella di Parma; 267,85 milioni a quella di Reggio Emilia; 386,74 milioni a quella di Modena; 1,41 miliardi all’area metropolitana di Bologna; 390,7 milioni alla provincia di Ferrara; 389,1 milioni a quella di Ravenna; 182,8 milioni a quella di Forlì-Cesena; 202,7 milioni a quella di Rimini.
Il punto della situazione sullo stato di attuazione del PNRR in Emilia-Romagna è stato fatto questo pomeriggio nella seduta congiunta delle commissioni assembleari I – Bilancio, affari generali ed istituzionali – e II – Politiche economiche – a cui hanno partecipato la ministra per gli Affari regionali e le Autonomie, Mariastella Gelmini, in videocollegamento, e il presidente della Regione, Stefano Bonaccini.
A illustrare la situazione sui fondi assegnati e i progetti, il sottosegretario Davide Baruffi, che coordina per la Presidenza della Giunta la programmazione dei fondi europei e i lavori della Cabina di regia istituzionale regionale per l’attuazione del PNRR, che comprende anche Anci, Upi, Città Metropolitana di Bologna e Uncem (comuni ed enti montani). La prossima settimana sarà la volta del tavolo del Patto per il Lavoro e per il Clima, individuato dalla Giunta come Cabina di regia col partenariato.
Il nostro lavoro come Regione va oltre: abbiamo avviato strumenti di monitoraggio costante che ci permettono di verificare in tempo reale lo stato di avanzamento del PNRR al fine di meglio programmare, in maniera integrata, l’impiego dei fondi strutturali a disposizione della Regione. Basta un esempio: con il PNRR vengono destinati agli asili nido dell’Emilia-Romagna 70 milioni di euro per gli interventi edilizi e come Regione ne investiremo quasi il doppio per abbattere le liste d’attesa e i costi delle rette a carico delle famiglie; senza questo tipo di coordinamento rischieremmo di avere asili bellissimi ma inaccessibili per troppe famiglie.