In due parole
L’Emilia-Romagna è pronta ad accogliere i profughi in fuga dalla guerra in Ucraina: 100 posti letto sono già disponibili per chi arriva sul territorio ed è bisognoso di cure.
Stretto raccordo con le Prefetture, massima attenzione alle procedure di controllo e possibilità di vaccinarsi o completare il ciclo vaccinale.
Il presidente Stefano Bonaccini nominato Commissario delegato all’emergenza con il compito di individuare e coordinare il lavoro di tutti i componenti della gestione dell’emergenza come stabilito dall’ordinanza del Dipartimento di Protezione Civile.
L’ordinanza prevede, tra l’altro, la semplificazione delle procedure di accoglienza, indispensabile per il soccorso e l’assistenza alla popolazione specificamente proveniente dall’Ucraina.
Al momento sono oltre 700 i profughi già arrivati in Emilia-Romagna, che hanno trovato ospitalità prevalentemente presso associazioni di volontariato e parenti.
Intanto prosegue la raccolta fondi regionali, per informazioni: https://www.regione.emilia-romagna.it/ucraina
Un impegno condiviso a individuare il maggior numero di spazi destinati all’accoglienza, 100 posti letto già disponibili per chi arriva sul territorio ed è bisognoso di cure. Stretto raccordo con le Prefetture per monitorare e tracciare l’arrivo dei profughi, massima attenzione alle procedure di controllo dell’eventuale presenza di soggetti positivi al Covid-19 e possibilità di vaccinarsi o completare il ciclo vaccinale.
La “macchina” regionale dell’Emilia-Romagna è già in moto per accogliere i profughi in fuga dall’Ucraina, vittime della guerra. Commissario delegato all’emergenza sarà il presidente della Giunta, Stefano Bonaccini, come previsto dalle normative nazionali per ogni Regione. Il commissario avrà il compito di individuare e coordinare il lavoro di tutti i componenti della gestione dell’emergenza.
Lo stabilisce l’ordinanza del Dipartimento di Protezione Civile, in arrivo a seguito dell’intesa di oggi con la Conferenza delle Regioni, emanata dopo la decretazione dello Stato di Emergenza da parte del Governo. L’ordinanza prevede, tra l’altro, la semplificazione delle procedure di accoglienza, indispensabile per il soccorso e l’assistenza alla popolazione specificamente proveniente dall’Ucraina: in particolare in relazione al trasporto, anche mediante idonei mezzi speciali se necessario, a soluzioni urgenti di alloggiamento temporaneo, all’assistenza sanitaria.
Alle Prefetture, in continuo raccordo con il Commissario, spetterà il compito di fronteggiare le esigenze di accoglienza dei cittadini ucraini, a partire dalle operazioni di identificazione, mediante la rete dei centri Cas (Centri di accoglienza straordinaria) e la rete Sai (Sistema accoglienza e integrazione). Sono previste deroghe al Codice degli Appalti, in caso di afflussi massicci e criticità del numero di arrivi, così come la possibilità di utilizzare le strutture già allestite nei mesi scorsi per far fronte all’emergenza pandemica.
Per quanto riguarda l’assistenza sanitaria su aspetti di primaria importanza, si prevede di emanare un’ulteriore specifica ordinanza nei prossimi giorni, in modo da garantire una buona gestione di eventuali criticità.
In viale Aldo Moro, è stata attivata formalmente la cabina di regia, nel corso di un incontro misto cui hanno preso parte il presidente della Giunta, Stefano Bonaccini, la vicepresidente Elly Schlein, il sottosegretario alla presidenza della Giunta, Davide Baruffi, gli assessori regionali alla Protezione Civile e alle Politiche per la salute, rispettivamente Irene Priolo e Raffaele Donini, il prefetto di Bologna, Attilio Visconti. In collegamento in videoconferenza, prefetti, sindaci dei comuni capoluogo e presidenti delle province della Regione, oltre alle strutture di Anci e Upi.
La cabina di regia tornerà a riunirsi a strettissimo giro, già nei prossimi giorni.
I primi impegni
Da parte di tutti i partecipanti all’incontro è stato espresso l’impegno comune per snellire le procedure di accoglienza – utilizzando le deroghe al Codice degli Appalti per effettuare contrattualizzazioni nel più veloce tempo possibile –, reperire il maggior numero di posti possibili nei Cas e all’interno della rete Sai, agendo con il massimo coordinamento tra Regione, Prefetture e Comuni.
Tra le prime necessità individuate, quella di monitorare in tempo reale l’arrivo dei profughi in modo da avere un quadro completo dei numeri e garantire la tutela sanitaria dal virus Covid-19 tramite screening e tamponi. Inoltre, verrà garantita la possibilità di vaccinarsi contro il Coronavirus nelle strutture della Regione.
Il sistema ospedaliero regionale è già stato allertato per garantire massima disponibilità ad accogliere chi arrivasse, bisognoso di cure e ricoveri, in strutture specializzate. Sono già stati reperiti 100 posti letto.
Al momento sono oltre 700 i profughi (ultimo dato, aggiornato a stamattina) già arrivati in Emilia-Romagna, che hanno trovato ospitalità prevalentemente presso associazioni di volontariato e parenti.
Sono state contattate le Ong partner della Regione che operano in Ucraina, assicurando sostegno e vicinanza alle loro attività. La situazione nel Paese è drammatica e rende molto complicati gli spostamenti: anche per questo è preferibile promuovere in questa fase la raccolta di denaro o di alloggi sul territorio anziché di beni e medicinali.
Inoltre, è stata individuata la disponibilità di un modulo di Protezione civile da inviare in Europa all’occorrenza a supporto dell’assistenza profughi.