Scattata dal 5 luglio, e proseguirà almeno fino alla mezzanotte di domenica 18 in tutta l’Emilia-Romagna “lo stato di grave pericolosità” per il rischio di incendi boschivi. Il provvedimento è stato emanato dal Direttore dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile, Rita Nicolini, d’intesa con la Direzione regionale dei Vigili del Fuoco e il Comando Regione Carabinieri Forestale. Viene stabilito il divieto assoluto di accendere fuochi o utilizzare strumenti che producano fiamme, scintille o braci, all’interno delle aree forestali. Sono anche vietati gli abbruciamenti di residui vegetali e delle stoppie.
All’aumento dei divieti corrisponde un inasprimento delle sanzioni. Chi viola le prescrizioni o adotta comportamenti pericolosi può subire sanzioni fino a 10.000 euro. Sotto il profilo penale, è prevista la reclusione da 4 a 10 anni, se l’incendio è doloso (provocato volontariamente); ma anche se l’atto è solo colposo (causato in maniera involontaria), per negligenza, imprudenza o imperizia, si può essere condannati a risarcire i danni.
Lo stato di “grave pericolosità” si basa su una valutazione a cui concorrono vari soggetti: il centro funzionale Arpae E-R analizza la situazione climatica e le previsioni meteo a medio termine (piogge attese, intensità della ventilazione), misurando gli indici di suscettività e di propagazione, i Carabinieri Forestale valutano lo stato della vegetazione e i Vigili del Fuoco i dati sugli incendi effettivamente verificati e sul territorio coinvolto. Solo negli ultimi sette giorni sono stati registrati 68 incendi, alcuni superiori all’ettaro, con interventi dell’elicottero (in provincia di Bologna) e dei Canadair (in provincia di Rimini). Nella riunione di coordinamento del 30 giugno, è emersa la necessità di dichiarare l’immediato innalzamento del rischio incendi: lo stato di grave pericolosità che comincia il 5 luglio e proseguirà fino al 18 luglio, potrà essere prorogato.