(Adnkronos) – Esilio, memoria, identità: seguendo le suggestioni di questi temi universali, fili sottili che tessono le trame della letteratura e della vita, da sabato 15 a sabato 22 marzo il festival Dedica di Pordenone inviterà il pubblico a un viaggio fra parole, immagini e suoni per esplorare l'opera e il mondo di Kader Abdolah, protagonista dell'edizione 2025. Lo scrittore iraniano-olandese, 70 anni, figura di spicco della letteratura internazionale, "segnato da un'esperienza di esilio che ha reso la sua voce ancora più incisiva e necessaria, autore che ha fatto della libertà di espressione e del dialogo fra culture il cuore della sua narrazione", sarà al centro degli undici appuntamenti in programma. Lungo il percorso si susseguiranno incontri, spettacoli teatrali, proiezioni cinematografiche, mostre. E con Abdolah interverranno prestigiosi ospiti, fra i quali Ramin Bahrami, uno dei più grandi pianisti internazionali, straordinario interprete di Bach, e Manoocher Deghati, autore della mostra "Eyewitness: Iran", celebre fotoreporter, per anni inviato su fronti di guerra, vincitore del World Press Photo. Deghati conosce Kader Abdolah dai tempi dell'università e come lui ha subito la sorte dell'esilio: i due si incontreranno nuovamente, dopo decenni, proprio a Dedica. Il festival sarà anche il palcoscenico per la prima presentazione nazionale della nuova edizione italiana del libro "Il Messaggero. Vita di Muhammad il Profeta" (Iperborea), in uscita a marzo. Tutti i suoi romanzi sono pubblicati in Italia da Iperborea, nella traduzione di Elisabetta Svaluto Moreolo. L'inaugurazione della 31/a edizione del festival e il primo incontro dell'autore con il pubblico avranno luogo sabato 15 marzo, alle ore 16.30, nel Teatro Giuseppe Verdi di Pordenone, con un intervento del critico letterario e saggista Alessandro Zaccuri, che guiderà il pubblico alla scoperta dell'universo narrativo di Abdolah. Seguirà la consegna del Sigillo della Città allo scrittore, un riconoscimento che celebra l'affetto e l'accoglienza di Pordenone verso gli ospiti di Dedica. Il cuore pulsante di Dedica, festival che mantiene la sua unicità a livello internazionale grazie alla cifra dell'approfondimento di un unico autore, resta la letteratura, intesa come chiave per esplorare nuovi mondi e superare confini, nella convinzione che solo attraverso la conoscenza e il dialogo si possano abbattere le barriere culturali. Come sottolinea Antonino Frusteri, presidente dell'Associazione culturale Thesis, organizzatrice dell'evento, "in un momento storico in cui le questioni geopolitiche e i diritti umani in Iran sono più che mai attuali, il festival offrirà anche una preziosa occasione per comprendere una realtà complessa e apparentemente lontana, che merita invece un’attenzione profonda". Kader Abdolah è autore che si distingue per la sua capacità straordinaria di intrecciare passato e presente, realtà e immaginazione. "Le sue opere costruiscono un ponte culturale fra la letteratura persiana e quella occidentale, abbattendo stereotipi e promuovendo una conoscenza reciproca", afferma Claudio Cattaruzza, curatore del festival e della monografia "Dedica a Kader Abdolah", sottolineando "la grande forza poetica ed evocativa” che caratterizza “la scrittura lineare, suggestiva e avvolgente dell’autore". Fra gli appuntamenti, domenica 16 marzo, in Biblioteca civica, alle 10.30, l’inaugurazione della mostra fotografica "Eyewitness: Iran" di Manoocher Deghati, toccante viaggio visivo fra storia, conflitto e resistenza. "Le mie fotografie dall’Iran non sono solo immagini, ma parte della mia vita, testimonianza delle crude verità di una nazione in subbuglio", racconta il fotoreporter. Il programma proseguirà con due intense letture teatrali tratte dai romanzi di Abdolah: "Scrittura cuneiforme" (lunedì 17 marzo, 20.45, Convento di San Francesco) e "Il corvo" (mercoledì 19 marzo, 20.45, Convento di San Francesco), che porteranno in scena il tema dell'esilio, del ricordo e della ricerca di un'identità. "Scrittura cuneiforme" sarà curata da uno dei più grandi registi e autori teatrali italiani, Gabriele Vacis (primo protagonista di Dedica, nel 1995, con Laboratorio Teatro Settimo), con l'attore Lorenzo Tombesi, scenofonia e allestimento di Roberto Tarasco, scenografo di acclamata esperienza. "Il corvo" vedrà invece protagonista Giuseppe Cederna, attore apprezzato per le sue intense interpretazioni teatrali e cinematografiche, accompagnato dalle musiche dal vivo di Pino e Flavio Cangialosi. In programma anche la proiezione del documentario di Fabrizio Polpettini "Getting older is wonderful"" (martedì 18 marzo, 20.45, Cinemazero), che ripercorre la storia dello scrittore e il suo percorso di integrazione in Occidente. Con il commento e le considerazioni di Riccardo Costantini (Cinemazero), Fabrizio Polpettini e Kader Abdolah. Giovedì 20 marzo (20.45, Convento di San Francesco) Abdolah e Alessandra Iadicicco, giornalista e traduttrice, presenteranno nuovo libro "Il Messaggero. Vita di Muhammad il Profeta", personalissima rilettura della vita di Maometto in chiave letteraria e racconto della complessità di un’avventura umana, religiosa e politica che l’Occidente non può eludere. Venerdì 21 marzo (20.45, Convento di San Francesco) il festival si aprirà al confronto geopolitico con "L'enigma persiano. L'Iran e i conflitti in Medio Oriente", un incontro con l'esperto di relazioni internazionali Francesco Strazzari condotto da Cristiano Riva. Gran finale sabato 22 marzo, nel Teatro Verdi, alle ore 20.45, con "Tra Oriente e Occidente", il concerto di Ramin Bahrami, evento speciale in cui la musica di Bach, Mozart, Chopin e altri grandi compositori dialogherà con le melodie persiane, creando un ponte ideale fra culture diverse. Due gli appuntamenti con il mondo accademico, con il quale Dedica prosegue la collaborazione. "Conversazione con Kader Abdolah" è in programma martedì 18 marzo, alle ore 11.30, all’Università Ca' Foscari di Venezia, introdotta dal docente e direttore del festival Incroci di Civiltà Flavio Gregori; mercoledì 19 marzo, alle ore 10.30, all'Università degli Studi di Udine, dialogherà con l'autore Lucia Fiorella, docente di letteratura inglese. Dedica continua a rivolgere un'attenzione particolare alle nuove generazioni con percorsi specifici riservati agli studenti di ogni età, coordinati da Annamaria Manfredelli, Daniela Gasparotto e Annamaria Coviello. I giovani delle scuole secondarie di secondo grado parteciperanno allo storico percorso che culminerà venerdì 21 marzo, alle ore 15, nel convento di San Francesco, con la premiazione del concorso Parole e immagini per Kader Abdolah e l'incontro esclusivo fra l’autore e gli studenti del progetto 'Leggere con Dedica'. Le scuole primarie e secondarie di primo grado di Pordenone a marzo e aprile prenderanno parte al percorso di narrazione Favole persiane, a cura dell'Associazione culturale 0432. Alle scuole primarie dell'istituto comprensivo di Aviano è riservata la lettura dal titolo "Storie con le gambe lunghe", dai libri di Kader Abdolah, curata da Maria Balliana, giornalista e autrice. La pluriennale collaborazione del festival con il Salone internazionale del Libro di Torino (15-19 maggio) prosegue anche quest’anno con il gruppo di blogger del Liceo Grigoletti di Pordenone, coordinati dalla professoressa Francesca Endrigo, che documenteranno gli eventi di Dedica nello spazio del Salone riservato al BookBlog, giornale online realizzato dagli studenti. Kader Abdolah pseudonimo di Hossein Sadjadi Ghaemmaghami Farahani, nasce a ad Arak in Iran nel 1954. Perseguitato dal regime dello scià e poi da quello di Khomeini, dal 1988 è rifugiato politico nei Paesi Bassi. Da quando ha cominciato a scrivere in nederlandese la "lingua della libertà", coniugando le tradizioni letterarie di Oriente e Occidente, è diventato uno dei più importanti e amati scrittori di questo paese. Nel 2000 pubblica Scrittura cuneiforme, romanzo con il quale raggiunge la notorietà e il successo internazionale. Successivamente con "La casa della moschea" ottiene in Italia il Premio Grinzane Cavour 2009. Per i suoi lavori pubblicati in diverse lingue ha ricevuto numerosi premi, è stato decorato con l’Ordine del Leone dei Paesi Bassi e insignito del titolo di Cavaliere delle Arti e delle Lettere in Francia. Giunta alla 31/a edizione, Dedica ha esordito con protagonisti del teatro di ricerca (nel 1995 il Laboratorio Teatro Settimo, nel 1996 Cesare Lievi, nel 1997 la Compagnia Teatrale I Magazzini) per poi passare nel 1998 a Moni Ovadia, nel 1999 a Claudio Magris, nel 2000 a Dacia Maraini, nel 2001 ad Antonio Tabucchi, nel 2002 ad Amin Maalouf, nel 2003 a Vassilis Vassilikos, nel 2004 ad Assia Djebar, nel 2005 a Paco Ignacio Taibo II, nel 2006 ad Anita Desai, nel 2007 ad Amos Oz, nel 2008 a Nadine Gordimer, nel 2009 a Paul Auster, nel 2010 a Hans Magnus Enzensberger, nel 2011 a Cees Nooteboom, nel 2102 a Wole Soyinka, nel 2013 a Javier Cercas, nel 2014 a Tahar Ben Jelloun, nel 2015 a Luis Sepúlveda, nel 2016 a Yasmina Khadra, nel 2017 a Björn Larsson, nel 2018 ad Atiq Rahimi, nel 2019 a Gioconda Belli, nel 2020 a Hisham Matar, nel 2021 a Paolo Rumiz, nel 2022 a Mathias Énard, nel 2023 a Maylis de Kerangal, nel 2024 ad Arturo Pérez-Reverte. (di Paolo Martini) —culturawebinfo@adnkronos.com (Web Info)