(Adnkronos) – Un'esperienza teatrale senza barriere: è questo l'obiettivo del progetto pilota di livello nazionale promosso dall'assessorato alla Cultura del Comune di Grosseto, che ha messo al centro l'inclusione di chi ha un deficit sensoriale uditivo. L'iniziativa, nata dalla richiesta di una madre grossetana la cui figlia adolescente, appassionata di teatro, utilizza un impianto cocleare, segna un passo importante, per rendere i teatri cittadini più accoglienti e accessibili. Il progetto, per una cultura dell'inclusività, è stato realizzato grazie alla collaborazione della ditta Lucespettacolo srl e dell’ingegnere del suono Luca Giannerini, con il contributo di Davide Bechis dell’Associazione portatori di impianto cocleare (Aipc), di Mariano Genovese, dirigente delle professioni sanitarie dell’Asl Toscana Sud Est, anche audioprotesista, alcune aziende specializzate in impianti protesici, è stato avviato nel novembre 2024. La sfida principale era individuare una strumentazione capace di garantire a chi ha difficoltà uditive un’esperienza sonora di pari livello rispetto agli altri spettatori. Oggi, grazie a quest'iniziativa, il Teatro degli Industri diviene un'eccellenza nazionale in grado di offrire una nuova opportunità a tutte le persone con deficit sensoriali uditivi, trasformando l’arte in un linguaggio ancora più universale. «Dal primo incontro con la madre di Anna ci siamo messi al lavoro per trovare una soluzione tecnica che permettesse di rendere il teatro un luogo inclusivo – dichiarano il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna e l’assessore alla Cultura, Luca Agresti –. Vogliamo ringraziare la ditta Lucespettacolo, l’ingegnere Giannerini, i musicisti Mateo Kovaçaj e Michele Lanzini e tutti coloro che hanno collaborato al progetto per l’impegno e la professionalità con cui hanno affrontato questa sfida, trovando una risposta concreta e innovativa alle nostre esigenze. Oggi possiamo dire con orgoglio che il nostro teatro è più aperto e accessibile, offrendo un’esperienza unica e completa anche a chi vive con una disabilità sensoriale». Il teatro, sottolineano Vivarelli Colonna e Agresti, non è solo un luogo di intrattenimento: «Il teatro è vita, emozione, formazione e crescita culturale. Ogni spettacolo è un viaggio che ci permette di esplorare nuove storie, di metterci nei panni di altri, arricchendoci come individui e come comunità. Per questo è fondamentale che tutti, senza esclusioni, possano accedere a questa straordinaria esperienza. Inclusività significa abbattere le barriere, e la tecnologia ci consente oggi di fare passi avanti significativi. Con questo progetto, la città di Grosseto dimostra che il teatro può davvero essere uno spazio per tutti». Questo progetto non rappresenta solo un’evoluzione tecnica, ma un messaggio potente sull’importanza di garantire a ogni cittadino il diritto alla cultura. Rendere i teatri accessibili significa costruire una società più equa e solidale, dove l’arte diventa un ponte capace di unire e includere. Il Comune di Grosseto, attraverso iniziative come questa, conferma il suo impegno per un futuro dove nessuno resti escluso dal linguaggio universale dell’arte e delle emozioni. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)