Torna dal 7 al 9 maggio, con una nona edizione dalla formula rinnovata, ‘Art City Bologna’, programma istituzionale di mostre e iniziative speciali promosso dal Comune, che quest’anno si svolge nell’ambito di Bologna Estate, con la direzione artistica di Lorenzo Balbi e il coordinamento dell’Istituzione Bologna Musei.
L’emergenza pandemica e la decisione di BolognaFiere di puntare direttamente al 2022 per Arte Fiera hanno fatto sì che quest’anno la rassegna si spostasse in avanti di alcuni mesi rispetto alla consueta collocazione in gennaio. Per il Comune la manifestazione vuole rappresentare un’occasione di rinascita per la vita culturale bolognese, che ha attraversato e sta vivendo un periodo di difficoltà e di sfide impegnative.
La ricerca di percorsi inaspettati e la possibilità di accedere a luoghi particolari, inusuali e fuori dai circuiti canonici della fruizione culturale caratterizzeranno l’edizione 2021, costruita come una grande visita della “città che non c’è”: una Bologna insolita vista attraverso la lente trasformatrice dei linguaggi contemporanei. Spazi pubblici e privati anche molto differenti, dal Teatro Storico di Villa Aldrovandi-Mazzacorati all’Ex Gam, dal Cimitero della Certosa alle Serre dei Giardini Margherita, fino al Rifugio antiaereo di Villa Revedin-Seminario Arcivescovile, oltre a musei, gallerie e spazi espositivi non-profit, saranno messi in relazione in modo nuovo grazie alla progettualità affidata ai curatori di ogni intervento. Se il progetto speciale si apre all’internazionalità con l’installazione ambientale dell’artista tedesco Gregor Schneider all’ex Gam, sostenuta dal Gruppo Hera, il ‘main program’ offre una selezione di progetti di artisti italiani, attraversando più generazioni. E anche nel programma istituzionale prevalente è lo spazio riservato agli interventi di artisti italiani. (ANSA).